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CPanel il noto pannello di controllo per la gestione di Hosting Linux annuncia un’importante cambio di politica di pricing che comporterà inevitabilmente ed un aumento di prezzi.
Nello specifico saranno lanciati nuovi prezzi a partire dal 1 settembre 2019 (per i rinnovi) e da sin subito per le nuove licenze.
Questa notizia ha comportato un vero terremoto all’interno delle aziende di hosting, e ha già comportato il fallimento di alcune aziende visto l’aumento dei prezzi che in alcuni casi dipendentemente dall’utilizzo di cPanel in azienda i costi di licenza sono aumentati di oltre il 1000%.
Vediamo come cambia la loro politica sulla licenza di CPanel:
Licenze solo mensili, niente più licenze annuali
Con questa nuova politica l’eventuale risparmio che si poteva andare ad ottenere ponderando l’acquisto annuale viene di fatto a sparire. Già solo questo comporta un aumento indicativo di oltre il 10% andando di fatto a non poter risparmiare.
Prezzo legato al numero di account utente attivi
Sopra a 100 account per server oltre al vecchio prezzo di 45$ al mese, si va ad aggiungere una fee di 0.20 $ per ogni account aggiuntivo.
Un server enterprise ben equipaggiato su sistemi non esigenti che usano far girare 500 siti su una sola macchina passa ad avere un surplus di costi extra di ben 80 euro.
La motivazione di questa scelta potrebbe derivare dalla scelta sempre più frequente di investire risorse economiche maggiori su server più performanti capaci di ospitare diverse centinaia o migliaia di siti con un solo pannello e dunque di arginare la spesa per il CPanel.
In questo modo invece con un costo accessorio aggiuntivo di 20€ al mese ogni 100 domini aggiuntivi questa pratica fino ad ora diffusa diventa di fatto inutile.
Per darvi una dimostrazione pratica di quello che abbiamo scritto andiamo subito a vedere i vecchi pricing direttamente dal loro sito :
e subito qui di seguito il nuovo pricing dal loro attuale sito Web :
Conseguenze per Hosting Provider e addetti ai lavori.
Eccetto quei pochi grandi gruppi che vantano all’attivo centinaia di migliaia di licenze che FORSE potranno contrattare sul prezzo, per tutte le medie realtà, non toccherà che adeguarsi alle nuove politiche di pricing con tutte le problematiche organizzative che ne conseguiranno.
Se pensiamo a macchine di operatori very low cost che ospitavano 2000 siti Web su un univo server al costo aggiuntivo della licenza CPanel di 45$ al mese, oggi ci si trova a spendere ben 425 euro al mese, per gestire la stessa mole di siti, con un costo letteralmente moltiplicato di ben 10 volte.
E’ ovvio che ciò che impatterà in maniera importante su Hosting provider e fornitori potrà comportare conseguenze per il cliente finale.
Conseguenze per gli utenti finali di Hosting Provider.
Le conseguenze per l’utente finale di un Hosting Provider potrebbero essere abbastanza innocue per chi attualmente gestisce pochi domini o progetti molto remunerativi in cui l’eventuale aumento non è statisticamente rilevante sui valori pecuniari in gioco. Tuttavia un classico esempio di chi ha registrato e gestito su CPanel ad esempio solo 10 domini, avrà un aumento di circa 24 euro l’anno, cifra comunque considerevole per tutti coloro che ad esempio usano CPanel solo per gestire i DNS come tipico anche di qualche hosting provider italiano.
Plesk potrebbe essere un’alternativa ?
Per chi ancora non lo sapesse da Gennaio 2019 come riportato da https://hosting.review/news/cpanel-oakley-acquisition/ Plesk e Cpanel appartengono alla stessa azienda.
E’ dunque verosimilmente presumibile che un cambio di pricing avverrà a breve anche su Plesk, andando di fatto ad eliminare un’improbabile competizione sui prezzi ma invece uniformando una maggiorazione dei prezzi visto il posizionamento di questi due prodotti di elevata qualità che sono di fatto le migliori scelte per tutti coloro che decidono di utilizzare un pannello di controllo professionale e commerciale per la gestione dei sistemi.
Le critiche non si sono fatte attendere
I commenti a caldo degli addetti ai lavori che oggi hanno appreso della notizia non si sono sicuramente fatti attendere, andando ad incriminare questo cambio radicale di pricing dato che CPanel rappresenta di fatto un pilastro portante di chi ha deciso di fornire servizi di hosting in un “matrimonio” con questo pannello di controllo che sembra destinato a prendere una brutta piega.
Purtroppo non è stato solo un allarmismo iniziale e già si iniziano a vedere i primi problemi reali di aziende che dichiarano di voler passare ad altri prodotti onde evitare la bancarotta con alcune situazioni specifiche in cui i prezzi sono aumentati di oltre il 1000% rendendo di fatto il tutto ingestibile dal punto di vista economico e imprenditoriale sopratutto su piani low cost.
L’argomento è stato talmente importante nel settore Hosting che è rimbalzato persino su TheRegister :
Ecco alcuni dei post più significativi apparsi su Twitter :
Due to the 800%+ price increase from @cPanel we are considering the migration to DirectAdmin at a significantly less cost.
Tomorrow updates will follow.
I hope @cPanel reconsider the disproportionate price increase.— SonicFast (@SonicFast9) June 27, 2019
cPanel's insane change in Price model 😱
Impact on your business & how to adjust? Read here: https://t.co/LqO3vSYv25#cpanel #Webhosting #cloud pic.twitter.com/vMVUIRXEzM— WebScoot.io (@webscootio) June 28, 2019
https://twitter.com/OXHEBERG/status/1144555883088818176
Today @cPanel have and without any notice revised their pricing structure for licenses. Upgrading for us and our VPS/Dedicated client up to 1200% increase, So we have now stopped immediately issuing new cPanel license more to follow. #cpanel #migration #cpanelalternative
— UnderHost.com (@UnderHost) June 28, 2019
cPanel, o painel de controle mais utilizado no mundo adota novo modelo de licenciamento e aumenta valores substancialmente, causando grande pânico no mercado de hospedagem de sites.https://t.co/QFIq4L7uOF#cpanel
— HostMídia (@hostmidia) June 28, 2019
We have stopped issuing new @cPanel licenses in effect immediately. Once they figure out whether they will add a 200%+ increase to us and our customers immediately (as originally emailed) or give us extra time (as updated w/o notification in our manage2 portal)…
— INIZ.COM (@inizcom) June 27, 2019
Una delle mosse del gruppo di investimento Oakley Capital
Oakley è stata fondata nel 2002 da Peter Dubens, un imprenditore che voleva creare un partner finanziario che avrebbe compreso le esigenze e le ambizioni dei fondatori di affari, un partner con cui lui stesso avrebbe voluto lavorare. Nel 2007, il primo fondo è stato raccolto con David Till, per incoraggiare e sostenere l’imprenditorialità.
È questo patrimonio imprenditoriale che ci contraddistingue. Attiriamo le nostre attività affini e costruiamo collaborazioni solide con i loro team di gestione, investendo il nostro tempo e la nostra esperienza, nonché il nostro capitale, per aiutarli a crescere e ad avere successo.
Sosteniamo aziende eccezionali in una vasta gamma di settori in tutta l’Europa occidentale. Oakley ha un curriculum particolare in tre settori: tecnologia, media e telecomunicazioni (TMT); Consumatore; e istruzione.
Per capire meglio la situazione bisogna dire che il gruppo di investimento Oakley Capital ha acquisito e gestisce WebPros.
WebPros è l’azienda che attualmente da Gennaio 2019 gestisce i due pannelli di controllo Hosting che si dividono oltre il 50% del mercato, CPanel e Plesk.
Hanno comprato anche WHMCS
In data 3 giugno 2019, WebPros ha acquisito anche WHMCS, uno dei migliori prodotti software CRM utilizzato dai provider di servizi internet che va dalla consultazione dei servizi, all’acquisto, al deploy alla fatturazione, ai pagamenti perfettamente integrabile con CPanel e Plesk oltre che molti altri pannelli di controllo come DirectAdmin, ISPConfig e simili.
L’annuncio è visionabile al sito ufficiale https://blog.whmcs.com/133551/whmcs-is-joining-webpros di cui riportiamo l’immagine seguente :
Les jeux sont faits, rien ne va plus
Sembra proprio che il gruppo di investimento abbia voluto sforzarsi di acquisire tutto l’ecosistema dei pannelli hosting reseller presenti sul mercato, andando a rilevare i principali due Plesk e CPanel che WHMCS con cui sono pienamente compatibili e la combinazione più apprezzata.
Vien da presumere che man mano saranno limitati i supporti e lo sviluppo per altri pannelli di controllo che non siano questi due (Plesk, CPanel n.d.r.) spingendo il mercato verso le due soluzioni al fine di migliorare profitti.
Chi vivrà vedrà.