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Un recente scan delle reti effettuato da Lansweeper ha rivelato che il 26% delle macchine Linux è basato su CentOS 7, una versione che raggiungerà la fine del ciclo di vita (EOL) entro la fine del mese di Giugno. Questa situazione rappresenta una problematica significativa, in quanto non esiste un percorso diretto di aggiornamento.
La diffusione di CentOS Linux
Lansweeper, un’azienda belga specializzata in scanner di rete, raccoglie periodicamente statistiche dai suoi utenti e pubblica i risultati. I dati raccolti offrono una panoramica dettagliata dell’ecosistema IT attuale, aiutando le aziende a comprendere meglio le tendenze e le necessità del mercato. Secondo l’ultimo report, un terzo delle macchine Linux utilizza Ubuntu, un dato che riflette la popolarità e la robustezza di questa distribuzione. Tuttavia, ciò che sorprende maggiormente è che CentOS Linux si posiziona al secondo posto, nonostante le recenti turbolenze che hanno caratterizzato questa distribuzione.
CentOS 8 ha raggiunto la fine del ciclo di vita (EOL) nel 2021, un evento che ha colto molti di sorpresa, soprattutto perché inizialmente la sua EOL era prevista per il 2029. La decisione di Red Hat di anticipare questa scadenza ha avuto un impatto significativo sugli utenti di CentOS, costringendoli a cercare alternative. Inoltre, la cancellazione di CentOS 9 ha lasciato CentOS 7 come l’unica versione disponibile per gli utenti, rendendo ancora più urgente la necessità di migrazione.
Il fatto che CentOS Linux mantenga una quota così elevata di utilizzo, nonostante queste difficoltà, indica che molti utenti apprezzano la stabilità e l’affidabilità che ha offerto nel corso degli anni. CentOS è stato per lungo tempo la scelta preferita per server e ambienti di produzione grazie alla sua stretta parentela con Red Hat Enterprise Linux (RHEL) e alla disponibilità gratuita. Questo ha permesso alle aziende di usufruire di un sistema robusto senza dover affrontare i costi associati a RHEL.
Tuttavia, con l’imminente EOL di CentOS 7, le organizzazioni si trovano ora a dover affrontare decisioni cruciali per il futuro delle loro infrastrutture IT. La migrazione a RHEL, con i suoi costi associati, o l’adozione di alternative come Rocky Linux e AlmaLinux sono opzioni che molti stanno seriamente considerando. Questi cambiamenti rappresentano non solo una sfida tecnica, ma anche un’opportunità per le aziende di rivedere e ottimizzare le loro strategie IT, garantendo sicurezza e efficienza a lungo termine.
La fine del supporto per CentOS 7
Red Hat ha anticipato la fine del ciclo di vita di CentOS Linux 8 dal 2029 al 2021, portando molti utenti a rimanere su CentOS 7. Con la fine del supporto per CentOS 7 prevista per la fine di giugno, gli amministratori di sistema si trovano di fronte a una scelta difficile. Red Hat offre uno strumento gratuito per migrare a RHEL, ma RHEL 7 sta per entrare nella fase “maintenance support 2”, il che richiede il pagamento di un supporto esteso per continuare a ricevere aggiornamenti di sicurezza.
Le prospettive per il futuro
Lansweeper prevede che molti utenti di CentOS migreranno a RHEL, facendo sì che RHEL possa superare Ubuntu in termini di utilizzo. Tuttavia, questa previsione appare ottimistica. Dopo CentOS, RHEL rappresenta poco più del 20% delle installazioni, seguito da Oracle Linux con meno del 4% e Rocky Linux con meno dell’1,5%.
Red Hat sostiene che la migrazione a RHEL offre numerosi vantaggi, tra cui l’utilizzo di strumenti e metodologie già conosciuti e un ambiente sicuro e affidabile. Tuttavia, non si può sottovalutare l’influenza dell’ignoranza delle alternative disponibili nel mercato, spingendo alcune organizzazioni a optare per la versione a pagamento di un prodotto precedentemente gratuito.
La strategia di Red Hat
La decisione di Red Hat di interrompere CentOS è stata una scommessa calcolata, mirata a rafforzare la propria posizione nel mercato delle soluzioni enterprise a pagamento. Nel 2014, quando Red Hat ha acquisito CentOS, l’obiettivo era chiaramente quello di eliminare le versioni ricostruite che, pur essendo gratuite, offrivano agli utenti un’alternativa diretta a RHEL senza i costi associati. La strategia di Red Hat era di integrare CentOS nel proprio ecosistema, garantendo che il codice sorgente fosse accessibile solo ai clienti paganti e agli sviluppatori registrati, come permesso dalla GPL. Questo approccio ha limitato l’accesso gratuito al codice sorgente, incentivando la migrazione verso soluzioni a pagamento.
Per migrare da CentOS 7 a RHEL 7, le organizzazioni dovranno affrontare i costi delle licenze, un passo necessario per continuare a beneficiare del supporto e degli aggiornamenti di sicurezza. Successivamente, potrebbero dover optare per il supporto esteso, noto come “Extended Lifecycle Support” (ELS), che implica ulteriori spese per mantenere la sicurezza e la stabilità del sistema. Alternativamente, le aziende possono decidere di aggiornare direttamente a RHEL 8. Con l’uscita di RHEL 8.10, questa versione sta per entrare nella fase di “maintenance support”, una fase in cui non vengono più introdotte nuove funzionalità, ma vengono forniti aggiornamenti di sicurezza e correzioni di bug critici.
Considerando questo, sarebbe ideale per le organizzazioni pianificare una migrazione diretta a RHEL 9, che rappresenta l’ultima versione con il ciclo di vita più lungo e il supporto completo. Questo passaggio, sebbene impegnativo, garantisce una maggiore longevità e stabilità, riducendo la necessità di ulteriori aggiornamenti a breve termine e consentendo alle aziende di pianificare con maggiore certezza il futuro della loro infrastruttura IT.
Le alternative a RHEL
Affrontare i costi e il lavoro necessari per migrare a RHEL potrebbe spingere alcuni utenti di CentOS a considerare alternative gratuite e open source come Rocky Linux o AlmaLinux. Queste distribuzioni, nate dalle ceneri di CentOS, offrono un percorso di migrazione più economico e spesso meno complesso rispetto alla transizione a RHEL.
Rocky Linux è sviluppato dalla community ed è stato creato con l’intento di fornire una soluzione stabile e affidabile che mantenga la compatibilità con RHEL. CIQ, l’organizzazione dietro Rocky Linux, offre una guida dettagliata per la migrazione e supporto tramite il servizio CIQ Bridge, che può facilitare la transizione senza interruzioni significative dei servizi.
AlmaLinux, supportato dalla community AlmaLinux OS Foundation, è un’altra valida alternativa. AlmaLinux offre lo strumento ELevate, che consente aggiornamenti in loco tra diverse versioni di CentOS e altre distribuzioni basate su RHEL. Questo strumento, descritto nel 2022, semplifica il processo di migrazione mantenendo la continuità operativa e riducendo i tempi di inattività.
Per coloro che cercano un approccio differente, un’altra opzione è reinstallare i sistemi utilizzando Debian.
Debian è una distribuzione Linux robusta e molto utilizzata nel mondo dei server. Inoltre, per eseguire applicazioni specifiche che richiedono un ambiente RHEL, è possibile utilizzare immagini container gratuite di RHEL. Questo permette di combinare la stabilità e la sicurezza di Debian con la compatibilità delle applicazioni RHEL, offrendo una soluzione flessibile e potente.
Conclusioni
L’imminente fine del ciclo di vita di CentOS 7 rappresenta una sfida significativa per gli amministratori di rete. Con la necessità di trovare soluzioni alternative o migrare a versioni a pagamento di RHEL, le organizzazioni devono prendere decisioni rapide e informate per garantire la sicurezza e l’efficienza dei loro sistemi. Le alternative gratuite come Rocky Linux e AlmaLinux offrono opzioni valide per coloro che cercano di evitare costi aggiuntivi, mentre RHEL rimane una scelta robusta per coloro che possono permettersi il supporto esteso.
Se siete proprietari o possessori di sistemi CentOS 7, la fine del ciclo di vita di questa versione può rappresentare una sfida significativa per la vostra infrastruttura IT. La nostra azienda, MANAGED SERVER SRL, è pronta a supportarvi con un servizio di consulenza sistemica chiavi in mano per la migrazione a RHEL o a soluzioni alternative come AlmaLinux o Rocky Linux. Il nostro team di esperti vi guiderà in ogni fase del processo, garantendo una transizione fluida e sicura, minimizzando i tempi di inattività e ottimizzando le performance del vostro sistema.
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