Coloro che si occupano di sviluppo web o di ottimizzazione delle prestazioni web e dei Core Web Vitals, sono spesso abituati a eseguire test utilizzando strumenti a loro disposizione o servizi come PageSpeed Insight e similari. Tuttavia, anche per questi professionisti, la visione della connettività in Italia può risultare ostica e poco chiara.
Nonostante si senta molto parlare di connessioni Fibra e 5G, promettenti alta velocità e bassa latenza, la situazione in Italia è ancora causa di preoccupazione. Questo porta alla necessità di una comprensione più chiara e dettagliata, e per questo motivo abbiamo deciso di fornire una documentazione approfondita sull’argomento.
Paradossalmente, sviluppare un sito web per un’impresa locale in Sardegna richiede più attenzioni rispetto alla creazione di un sito per un’attività con sede nel cuore di Milano. Questo perché le differenze nella connettività tra diverse regioni italiane possono influenzare notevolmente l’esperienza dell’utente, l’efficienza della navigazione e la performance complessiva del sito web.
La trasformazione nell’uso della connessione internet sta evolvendo rapidamente e irreversibilmente, con un bisogno sempre più urgente di larghezza di banda che coincide con le nuove normalità alle quali ci stiamo abituando.
Senza entrare nel dettaglio dell’effetto che lo smart working o l’apprendimento a distanza possono avere avuto sulle situazioni domestiche individuali degli ultimi anni per coloro che non avevano ancora una connessione fissa, se ci concentriamo sul tipo di contenuti più frequentemente utilizzati e scaricati, i dati recentemente rilasciati dall’Agcom (Autorità per le garanzie delle comunicazioni) potrebbero risultare utili.
In particolare, la popolarità dello streaming video (su piattaforme come YouTube e Twitch, insieme al “resto” dei social media) e l’ampia disponibilità di contenuti on-demand (Netflix, Amazon Prime, Disney Plus, solo per citarne alcuni) hanno portato a un totale di 44,2 milioni di ore mensili passate dagli italiani sulle principali piattaforme che offrono questi servizi nel corso dell’ultimo anno.
Questo comportamento spinge ovviamente gli utenti verso offerte commerciali in grado di fornire la massima velocità di navigazione e accessibilità, pur dovendo tenere conto della qualità della rete garantita dall’infrastruttura nella propria area residenziale.
Per questa ragione, dopo aver esaminato lo scorso anno la situazione nei vari comuni italiani, abbiamo deciso di prendere in considerazione le mappe di copertura delle reti pubbliche e private fornite da Agcom, basate sulla griglia INSPIRE 1Km per i servizi ADSL, FTTC, FTTC+ e FTTH.
Nei grafici seguenti, ogni cella della griglia è stata colorata secondo sei diversi range di velocità (espressi in Megabit al secondo), che possono essere esaminati più da vicino utilizzando lo zoom sulla mappa. Inoltre, per un’immagine completa stratificata rispetto al quadro principale mostrato sulla mappa, è disponibile anche la distribuzione specifica delle sei categorie di velocità, per le quali è stata creata una mappa aggiuntiva che mostra le singole celle sparse sul territorio.
Prima di esaminare i grafici, diamo un’occhiata a una breve introduzione per coloro che potrebbero non essere familiari con le abbreviazioni che abbiamo menzionato precedentemente riguardo al tipo di servizio.
In ordine di velocità e qualità della connessione, iniziamo con:
- ADSL, che dovrebbe essere un termine noto da almeno vent’anni e permette la trasmissione di dati sulle linee telefoniche tradizionali, come primo livello di connettività fissa.
- FTTC, o Fiber To The Cabinet, è una tecnologia in cui il segnale viaggia attraverso la fibra ottica fino a un armadio comune, da cui prosegue verso le singole abitazioni tramite un cavo di rame. La sua evoluzione, FTTC+, è un miglioramento che supporta una velocità fino a 200 Megabit al secondo.
- La soluzione più avanzata è la FTTH (Fiber To The Home), che consente di portare la fibra ottica direttamente nelle case, offrendo quindi prestazioni superiori senza il compromesso di passare al rame per l’ultimo tratto della linea.
Dando un primo sguardo “quantitativo” ai dati, è chiaro che più della metà delle oltre 113 mila rilevazioni totali rientra nel range più lento di velocità, con più di 59 mila valori entro i dieci Megabit al secondo.
Questi punti rossi, molto numerosi, si distribuiscono praticamente su tutta la penisola, ad eccezione di alcune zone in cui non ci sono dati, come anche per l’intervallo successivo (10-30 Mbit/s), colorato in arancione e che rappresenta il secondo gruppo più grande in termini di numero di punti, con circa un quinto del totale.
I toni di giallo, suddivisi tra ocra (30-50) e limone (50-100), combinati insieme rappresentano oltre 21 mila rilevazioni che, a differenza dei casi precedenti, non appaiono né sull’asse appenninico né sulla parte più montuosa del nord, e sono scarsamente presenti anche sulle due isole, in particolare in Sardegna, che rispetto alla Sicilia, sembra essere molto indietro in termini di velocità della rete internet.
Le connessioni con prestazioni superiori a 100 Megabit al secondo (100-250 e 250-1000), anche considerando i due valori come un unico range più ampio (rispettivamente 6321 e 2366), non superano il 7% del totale e, come si può vedere dalle relative mappe, hanno una concentrazione molto più selettiva rispetto alle coperture più ampie analizzate precedentemente.
Per le aree indicate con un tono di verde più chiaro, la distribuzione copre aree abbastanza ampie, come l’intera pianura padana, il triveneto, tutta la Puglia e buona parte della Sicilia, oltre alle zone adiacenti alle grandi città. Per quanto riguarda le reti con le velocità più elevate, rappresentate in verde scuro, la situazione è molto più limitata.
Sebbene siano presenti in tutte le regioni, anche se in quantità variabili, è evidente che la loro distribuzione è strettamente legata alla presenza delle grandi città e dei capoluoghi, a conferma che c’è ancora molto da fare per garantire a tutti la stessa accessibilità ai servizi più avanzati, indipendentemente dalla zona di residenza.