La notizia ha mandato in subbuglio il mondo del software libero: come abbiamo riferito appena la settimana scorsa, Red Hat ha reso noto che i codici sorgenti di Red Hat Enterprise Linux (RHEL) non saranno più disponibili su git.centos.org. Invece, saranno accessibili esclusivamente per i clienti, sia a pagamento che gratuitamente, tramite il Customer Portal.
Red Hat ha giustificato questa decisione come un modo per ottimizzare sforzi e costi. Tuttavia, molti osservatori hanno interpretato la mossa come un attacco diretto a quei progetti che usano i codici sorgenti dei pacchetti in modo trasparente e li rendono disponibili gratuitamente in distribuzioni come AlmaLinux, Rocky Linux o Oracle Linux.
Questo cambiamento ha suscitato numerose domande sul futuro di tali distribuzioni. AlmaLinux, tra i primi progetti a reagire, ha esposto dettagliatamente in un post la sua prospettiva sul possibile percorso a seguire.
Il post serve a chiarire la natura non solo di AlmaLinux, ma in generale di tutte le distribuzioni di questo tipo. Un membro del progetto AlmaLinux ha notato che un aggiornamento RPM di Red Hat Enterprise Linux 8 non era stato pubblicato su git.centos.org e ha supposto che potesse trattarsi di un bug. Tuttavia, la risposta ufficiale di Red Hat ha svelato un quadro ben diverso:
Red Hat ha deciso di continuare ad usare il Customer Portal per condividere il codice sorgente con i nostri partner e clienti, trattando CentOS Stream come l’elemento di collaborazione con la community.
Quindi, quale sarà il destino di AlmaLinux? È una domanda ancora aperta, specialmente alla luce del fatto che AlmaLinux è un clone di RHEL e deve rispettare le licenze e gli accordi con Red Hat. Al momento attuale, la ripubblicazione delle fonti acquisite tramite il portale clienti potrebbe costituire una violazione di tali accordi.
Nonostante il colpo inaspettato, il team di AlmaLinux ha fornito alcune indicazioni sul futuro. Hanno rivelato che i prossimi aggiornamenti di sicurezza di AlmaLinux OS Server saranno estratti da CentOS Stream e Oracle Linux. Questi aggiornamenti saranno attentamente curati per assicurare la piena compatibilità con RHEL, senza violare le licenze di Red Hat.
Inoltre, AlmaLinux ha deciso di non adottare i pacchetti “rolling” di CentOS Stream, mantenendo la sua intenzione di restare un clone di RHEL. Tuttavia, come riusciranno a realizzare quest’obiettivo rimane una questione aperta.
Il board di AlmaLinux è attivamente coinvolto nelle discussioni con Red Hat, le quali sono ancora in corso. Non è chiaro se l’intenzione di Red Hat sia di eliminare tutte le distribuzioni derivate, ma AlmaLinux sottolinea che ha sempre mantenuto un buon rapporto di lavoro con Red Hat e spera che ciò continui.
Questa decisione di Red Hat ha senza dubbio causato una notevole preoccupazione all’interno del progetto AlmaLinux. È possibile che Red Hat decida di accordare un trattamento speciale a AlmaLinux e alle altre distribuzioni derivate? O queste saranno ignorate? Esistono altre soluzioni praticabili?
Il futuro è incerto, ma è certo che l’evoluzione di questa situazione avrà un impatto significativo sul panorama del software libero.