24 Maggio 2022

Perchè non scriveremo mai di essere il miglior Hosting WordPress?

Si può usare l’aggettivo migliore per sponsorizzare il proprio prodotto o servizio? Vediamo cosa dice la legge.

Foto Pinocchio

Se avete mai cercato un Hosting WordPress con Google o altri motori di ricerca avrete notato probabilmente che escono molti risultati di cui alcuni piuttosto discutibili, in cui alcuni fornitori dicono, comunicano e si autoproclamano i Migliori.

Non è una provocazione ammettere che in fondo sia una questione di pura logica: se esiste più di un fornitore che dichiara di essere il migliore, sicuramente non possono esserlo tutti.

Dunque, è altrettanto logico affermare che ci sono affermazioni che non sono in alcun modo verificate da test indipendenti super partes, ma che ognuno, secondo la propria percezione abbia deciso di autoproclamarsi migliore, forse per avere un “appeal” migliore agli occhi dei potenziali clienti.

Figuriamoci se a dichiararsi “Il Migliore” sono cinque o più fornitori che si autoproclamano i migliori nelle ricerche senza minimamente motivare il criterio comparativo per cui affermano e misurano ciò come nella schermata seguente. Quale dovrebbe essere il migliore su cinque aziende che dicono di essere il migliore? In base a quali metriche? Quali caratteristiche?

Migliore Hosting WordPress

Può essere anche plausibile che qualcuno di loro sia realmente e veramente il migliore secondo metriche ben specifiche, ma come anticipato, in mancanza di un criterio specifico univoco e di una valutazione oggettiva e tecnica derivata da una consulenza tecnica (magari superpartes) è pacifico ipotizzare che dichiararsi “IL MIGLIORE” sia solo un claim, uno slogan con il chiaro effetto voluto o non voluto di influenzare la capacità valutativa e decisionale soprattutto dell’utente meno esperto e trarre degli indubbi vantaggi economici aumentando il numero di vendite.

Questo comportamento appena discusso però è eticamente e moralmente discutibile.

Sebbene questo articolo nasca inizialmente ed esclusivamente come una mera critica in merito ad un’usanza quanto meno discutibile, senza voler sfociare in iniziative di altro genere, la ricezione di una diffida da parte di un Hosting Provider che si è sentito oggetto di diffamazione per quanto sopra esposto per l’utilizzo del superlativo “Il Migliore”, (intimandoci la rimozione dello screenshot della ricerca Google cui sopra) ci ha portato a ponderare meglio l’intera vicenda e le relative implicazioni, decidendo dunque di notificare un esposto ufficiale all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCOM), che vaglierà e valuterà diligentemente la liceità delle pratiche sopra riportate e di cui pubblicheremo aggiornamenti in merito ed/o eventuali chiarimenti in questo articolo.

Chiederemo all’AGCOM dunque, se sia corretta tale forma di comunicazione utilizzando aggettivi che secondo l’interpretazione comune, sintatticamente, grammaticalmente e logicamente parlando lasciano intendere che si stia proponendo il Miglior Hosting per WordPress. Dunque, il Miglior Hosting per un CMS specifico.

A nostro avviso comunque, sebbene ci possano essere diverse interpretazioni in materia dal punto di vista legale (notevole l’esercizio di stile sottoposto dal legale che ci ha diffidato), riteniamo ci siano le fondamenta e già più pronunce per casi simili in cui la pubblicità sia stata dichiarata fondatamente ingannevole come, ad esempio, il caso del famoso Svelto per Lavastoviglie di cui potrete leggere la sentenza qui : https://www.agcm.it/dotcmsCustom/tc/1996/3/getDominoAttach?urlStr=192.168.14.10:8080/C12560D000291394/0/A7443ABB19456056C1257F170046A5E6/$File/p1045.pdf 

O quello di Rowenta che potete invece leggere qui: https://www.agcm.it/dotcmsCustom/tc/2017/8/getDominoAttach?urlStr=192.168.14.10:8080/C12560D000291394/0/E2DF9D44005796FBC1257D31004F2784/$File/p25023.pdf

Nei due casi sopra, insomma, si evince leggendo la documentazione come di fronte all’utilizzo della caratteristica “Il Migliore”, non essendo trovati veritieri dai test eseguiti sia stata dichiarata Pubblicità Ingannevole.

Cos’è la Pubblicità ingannevole?

Negli Stati Uniti così come in Europa la pubblicità ingannevole è un reato. È inoltre contro la legge utilizzare la parola migliore in modo ingannevole.

Risulta infatti illegale per un’azienda utilizzare un termine che possa ingannare o confondere i consumatori sulla fonte dei beni o dei servizi. Ciò include l’uso di termini come “best” e “premier”, “migliore” senza che ne sia dimostrata l’accuratezza e la fondatezza di tale affermazione.

La pubblicità ingannevole è una forma di pubblicità che, con un messaggio falsato e distorto, esalta qualità che il prodotto non possiede, ingannando il consumatore.

Secondo l’ordinamento giuridico italiano la pubblicità ingannevole è “qualsiasi pubblicità che in qualunque modo, compresa la sua presentazione, sia idonea ad indurre in errore le persone fisiche o giuridiche alle quali è rivolta o che essa raggiunge e che, a causa del suo carattere ingannevole, possa pregiudicare il loro comportamento economico ovvero che, per questo motivo, sia idonea a ledere un concorrente“, come definito dall’articolo 2 del decreto legislativo 145/2007.

 

Pubblicità Comparativa Indiretta

La Pubblicità Comparativa è Indiretta quando il confronto della marca pubblicizzata è rivolto a prodotti o servizi di aziende non individuati o individuabili. Il raffronto può essere realizzato con una pluralità di concorrenti non citati (Pubblicità Comparativa Indiretta per Omissione) o indicando una marca fittizia, ricorrendo ad un nome di fantasia, oppure individuando un concorrente ipotetico o reale che viene richiamato da innocue locuzioni: la tua solita birra, il tuo normale spazzolino, le tue vecchie riviste… (Comparativa Indiretta per induzione o tecnica statunitense brand X).

Pubblicità Comparativa Superlativa

E’ considerata Pubblicità Comparativa anche quella Superlativa che, attraverso l’adozione dell’aggettivo superlativo, esalta le qualità di un prodotto o servizio esprimendo, seppur implicitamente, una comparazione generica con tutti i prodotti simili o sostituibili a quello pubblicizzato: il migliorel’insuperabilel’unicoil più preciso in assoluto, il più efficace, il primo, il solo, il più fresco

Le condizioni di liceità della Pubblicità Comparativa

Il legislatore ha inteso legalizzare la Pubblicità Comparativa per sfruttarne i vantaggi economici e liberalizzare il mercato ma ha anche posto una serie di vincoli, chiamati condizioni di liceità, per limitare fortemente questo particolare tipo di comunicazione pubblicitaria. Otto requisiti restrittivi e tassativi per perseguire soltanto i vantaggi attesi da un corretto utilizzo della Pubblicità Comparativa ed evitare che questa forma di comunicazione si trasformi in un atto di concorrenza sleale che possa screditare l’attività, i prodotti e i servizi di una impresa concorrente a detrimento dell’intero sistema economico.

Il nostro diverso approccio comunicativo

L’approccio da sempre adottato in Managed Server è stato quello di conoscere le caratteristiche e le varie peculiarità dei vari fornitori di Hosting internazionali. Pertanto, quando ci confrontiamo con un cliente che chiede garanzie sui vantaggi che saremmo in grado di dare rispetto alla soluzione attuale, andremo ad elencare delle migliorie certe e garantite che otterrà passando sui nostri sistemi.

Ad esempio, qualora ci confrontassimo con un fornitore specifico saremmo in grado di comunicare maggiori performance, piuttosto che la comodità o facilità di utilizzo, in altri contesti saremmo in grado di comunicare costi molto maggiori e pertanto non convenienti a chi sta cercando soluzioni estremamente economiche, ma parlare di aggettivi superlativi come “il migliore”, “il più veloce”, “il più economico”, “il più quello che volete” non è mai stata nostra intenzione.

Tuttavia, pur ben consci di alcuni dati di fatto, e di alcune caratteristiche che potrebbero farci preferire, preferiamo adottare un pieno e totale adempimento dei regolamenti, accettando di non vendere come gli altri fornitori arrogandoci anche noi il diritto di dire di essere il “Miglior Hosting WordPress”, laddove appunto esistono normative molto precise da rispettare.

Ci dispiace vedere aziende sentirsi chiamate in causa da questo articolo, arrivando a muovere persino i loro legali nel tentativo vano di rimuovere questo articolo.

Perché non ottenete una valutazione indipendente e superpartes da parte di qualche ente in merito a metriche ben specifiche da poter utilizzare come Payoff?

Un consiglio spassionato a chi pretende di dichiararsi Il migliore

Esistono enti di certificazioni molto importanti come la TÜV Rheinland ad esempio, a cui potreste proporre le vostre dichiarazioni tecniche da certificare, sarebbe un bellissimo vanto per il vostro business e sicuramente di forte impatto emotivo e commerciale verso i vostri clienti. Andate da loro o un altro ente accreditato e fatevi certificare di essere i migliori. Fino ad allora o decidete di rimuovere tale slogan o accetterete critiche come quelle che trovate sopra.

Per ogni rimostranza, site pregati di avvalervi delle opportune sedi giudiziarie grazie.

 

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