Indice dei contenuti dell'articolo:
Introduzione
Nel panorama dei web server moderni, NGINX e LiteSpeed sono spesso messi a confronto come alternative ad Apache per ottenere prestazioni elevate senza compromessi. Negli ultimi anni LiteSpeed è diventato molto popolare nel mercato hosting, soprattutto condiviso, perché consente di “alzare l’asticella” delle performance rispetto alle classiche soluzioni LAMP basate su Apache con un impegno operativo relativamente basso. È un prodotto “chiavi in mano” che integra cache applicative e un buon set di default, così molte aziende – spesso composte da figure junior o comunque con competenze sistemistiche limitate – riescono a erogare servizi percepiti come “veloci” senza dover padroneggiare la configurazione fine di NGINX, reverse proxy, FastCGI cache o full-page cache (ad es. Varnish).
Questo non toglie che, al netto dell’hype e del marketing aggressivo, i fatti tecnici contano. E proprio su due fronti strategici per la performance reale nel 2025, LiteSpeed presenta lacune rispetto a NGINX: la compressione Zstandard (ZSTD) e gli HTTP 103 Early Hints.
Di seguito analizziamo perché questi due punti contano (molto), cosa offre NGINX oggi, cosa manca in LiteSpeed e quali impatti concreti ci si può aspettare in termini di TTFB, delivery dei contenuti e Core Web Vitals.
Zstandard (ZSTD): perché è la compressione “giusta” nel 2025
Zstandard (ZSTD) è un algoritmo di compressione moderno, progettato per essere rapido da comprimere e ancora più rapido da decomprimere, con rapporti di compressione competitivi. Dal 2024 è diventato davvero praticabile sul web perché i browser principali lo supportano nativamente come Content-Encoding
:
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Chrome 123 (marzo 2024) ha introdotto il supporto a
zstd
. Chrome for Developers -
Firefox 126 (maggio 2024) ha aggiunto il supporto a
zstd
. FirefoxMDN Web Docs -
Lo standard per l’uso HTTP è formalizzato in RFC 8878 (con aggiornamenti nel 2024 sull’“window sizing” in RFC 9659). datatracker.ietf.orgrfc-editor.org
Cosa offre NGINX oggi su ZSTD
NGINX, per sua natura modulare, può abilitare ZSTD tramite un modulo dinamico ampiamente diffuso (ngx_http_zstd_filter/static) e pacchettizzato da più distribuzioni:
-
Modulo open source: zstd-nginx-module (compressore/servizio file precompressi
.zst
). GitHub -
Pacchetti ufficiali delle distro (es. Alpine Linux:
nginx-mod-http-zstd
, moduli.so
filter + static). pkgs.alpinelinux.org+2pkgs.alpinelinux.org+2
In altre parole: su NGINX ZSTD è concretamente deployabile in produzione oggi, senza patch esotiche, sfruttando moduli di terze parti ben mantenuti e reperibili nei repo delle distro più comuni. Questo consente di servire Content-Encoding: zstd
quando il client lo negozia, riducendo il carico CPU, abbassando i tempi di compressione e migliorando il TTFB di risposte dinamiche rispetto a Brotli, a parità di qualità percepita.
A conferma dei vantaggi pratici, Cloudflare – che usa NGINX alla base della propria pipeline – ha introdotto ZSTD lato edge: nei test interni ZSTD comprime fino al 42% più velocemente di Brotli mantenendo rapporti vicini, e batte GZIP di ~11,3% in efficienza media. The Cloudflare Blog
Dove LiteSpeed è indietro su ZSTD
LiteSpeed (incluso OpenLiteSpeed) documenta il supporto a Gzip e Brotli, ma non a Zstandard come Content-Encoding
per il traffico web al browser. La loro documentazione ufficiale di compressione non menziona ZSTD. LiteSpeed Documentation
Per “aggiungere” ZSTD su LiteSpeed l’unico workaround pratico è posizionare un reverse proxy a monte (tipicamente una CDN come Cloudflare) che ricomprima a ZSTD verso i browser compatibili. Cloudflare, infatti, offre ZSTD a livello edge e consente di negoziarlo in base all’Accept-Encoding
del client. Cloudflare Docs
Questa soluzione però introduce un compromesso importante: in caso di cache miss la CDN aggiunge almeno un hop e una fase extra di fetch dall’origine, che può peggiorare il TTFB rispetto a una consegna diretta (soprattutto per HTML dinamico non cacheabile) – è il motivo per cui molti articoli e guide sulle CDN insistono sul migliorare le cache hit e gestire con cura i topology di Tiered Cache per ridurre la latenza.
Conclusione del punto: a parità di infrastruttura, con NGINX oggi è più semplice portare ZSTD direttamente a bordo (server-side) senza forzare un passaggio CDN, mentre con LiteSpeed si è costretti a interporre un reverse proxy esterno per ottenere lo stesso Content-Encoding
. Questo limita l’ottimizzazione del TTFB e introduce dipendenze e complessità non sempre desiderate.
103 Early Hints: il vantaggio di NGINX nel 2025
Gli Early Hints (HTTP 103) sono risposte informative inviate prima della risposta finale, che permettono al browser di iniziare subito a pre-connettersi o precaricare risorse critiche (<link rel="preload">
/preconnect
) mentre l’applicazione sta ancora generando la pagina. Il risultato è un accorciamento del percorso critico di rendering e miglioramenti tangibili su FCP/LCP. La documentazione di Google/Chrome descrive chiaramente il meccanismo e i benefici. Chrome for Developers
Cosa offre NGINX oggi sugli Early Hints
Il 24 giugno 2025 NGINX ha annunciato ufficialmente il supporto a 103 Early Hints nella mainline 1.29.0. È una feature nativa, progettata per preparare il terreno al browser e velocizzare la fase di caricamento iniziale. Per chi usa NGINX oggi (24 agosto 2025), questa è una possibilità concreta da sfruttare per spremere millisecondi preziosi dalla fase di server think-time. blog.nginx.org
Dove LiteSpeed è indietro sugli Early Hints
Ad oggi, LiteSpeed non documenta un supporto nativo a 103 Early Hints. Sul forum ufficiale, il tema è stato oggetto di feature request dal 2022 e discussioni successive, senza che sia emerso un annuncio di disponibilità server-side comparabile a quello di NGINX. litespeedtech.com
Si potrebbe obiettare che “una CDN può inviare 103 al posto del server”. Vero in alcuni casi, ma questo non sostituisce un supporto end-to-end lato origin: gli Early Hints migliori sono quelli coordinati con la logica dell’applicazione (template, dependency graph delle risorse critiche) e con tempi minimi tra l’emissione dei 103 e la risposta finale. Rimandare tutto al bordo della CDN – oltre ai limiti già citati sui cache miss – riduce il controllo e la granularità con cui si ottimizza il critical path. (Per il contesto generale su Early Hints e benefici lato browser, cfr. anche MDN). MDN Web Docs
Conclusione del punto: NGINX ha Early Hints oggi; LiteSpeed no. Se la velocità percepita (LCP) è una priorità, questo è un vantaggio concreto che si somma alla possibilità di usare ZSTD direttamente sull’origin.
Impatti pratici su TTFB, LCP e costi CPU
Sia ZSTD sia Early Hints toccano fasi diverse della catena di erogazione:
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ZSTD riduce i tempi di compressione lato server e spesso i byte trasferiti (rispetto a GZIP), con decompressione velocissima lato client; risulta particolarmente efficace su HTML dinamico e risposte non cacheabili, dove comprimere più in fretta migliora direttamente il TTFB “a caldo”. (Cloudflare ha misurato tempi di compressione medi inferiori a Brotli del 42% a parità di rapporto molto vicino). The Cloudflare Blog
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Gli Early Hints anticipano le connessioni e i preload delle risorse critiche, sovrapponendo la latenza di rete con il tempo di generazione della risposta finale. Il guadagno si osserva su FCP/LCP e sul tempo di rendering percepito. (Linee guida e misure sono dettagliate dagli articoli developer di Google). Chrome for Developers
Sommando i due effetti, NGINX nel 2025 consente ottimizzazioni “di filiera” difficili da replicare con LiteSpeed senza “protesi” esterne (CDN) e con più vincoli architetturali.
Obiezioni comuni (e risposte)
“Ma LiteSpeed è più semplice e include la cache nativa (LSCache)”
Vero: LSCache è comoda e aiuta molto nei contesti di hosting condiviso. Tuttavia la semplicità non sostituisce feature mancanti. Se l’obiettivo è portare ZSTD e Early Hints oggi sull’origin, NGINX è la strada più rapida e tecnicamente completa.
“Tanto ZSTD lo fa la CDN”
Sì, se vuoi vincolarti alla CDN e accettare che in cache miss si introduca una latenza extra. Per HTML dinamico o contenuti personalizzati, abilitare ZSTD direttamente sul server è spesso la scelta migliore. (Sul ruolo dei cache miss nel gonfiare il TTFB cfr. analisi tecniche e best practice). Amazon Web Services, Inc.The Cloudflare Blog
“Early Hints si possono emulare con il preconnect o con HTTP/2 Push”
Server Push è stato deprecato/abbandonato dai browser principali; gli Early Hints sono il sostituto moderno e standard per orchestrare preload/preconnect prima della risposta definitiva. NGINX li supporta nativamente da giugno 2025, Litespeed invece no.
Dati di adozione: dove stanno andando i siti di alto traffico
I database pubblici di tecnologia (oggi SimilarTech è confluito in Similarweb) confermano un quadro coerente: NGINX continua a essere ampiamente adottato tra i siti a più alto traffico, mentre LiteSpeed cresce ma resta indietro nelle prime fasce di ranking.
Le pagine tecnologia di Similarweb riportano le panoramiche d’uso per NGINX e LiteSpeed; in parallelo, W3Techs fotografa una quota NGINX ~33–34% e LiteSpeed ~14–15% sul totale dei siti classificati (aggiornamento agosto 2025). Similarweb w3techs.com
Nota: i numeri esatti variano per metodologia (stima vs rilevazione, campione vs top N, ecc.), ma la tendenza tra le fonti è allineata: NGINX domina le fasce top e l’ecosistema enterprise-grade, mentre LiteSpeed è forte nell’hosting condiviso/di massa e in segmenti specifici.
Una parola sull’hype e sulle competenze degli addetti ai lavori
È giusto ribadirlo con franchezza: LiteSpeed ha semplificato la vita a molte aziende di hosting, soprattutto dove non c’erano competenze robuste su NGINX, proxy cache, FastCGI cache o Varnish. Questo non lo rende un cattivo prodotto; anzi, come punto di partenza ha avuto (e ha) un ruolo.
Il punto tecnico, però, è un altro: con NGINX – già nella versione Open Source (non solo nell’edizione commerciale NGINX Plus) è possibile portare in produzione sia i 103 Early Hints sia la compressione Zstandard (ZSTD), mentre con LiteSpeed queste funzionalità non sono disponibili nemmeno nella versione commerciale, peraltro a pagamento, che inevitabilmente scarica i costi su chi acquista e sul cliente finale.
Inoltre, la ricerca e sviluppo “vera” – quella che richiede compilare da sorgenti, integrare moduli non preinstallati, gestire configurazioni avanzate, fare test ripetibili e misurazioni prima del go-live – non è alla portata di chi ha come unico obiettivo vendere pacchetti preconfezionati. Portare in produzione un servizio “perfetto” significa saper: scegliere toolchain e flag di compilazione adeguati, orchestrare ambienti di staging e canary release, raccogliere telemetria (RUM e synthetic), profilare collezionando tracce e flamegraph, iterare su benchmark e A/B test, e solo allora fissare policy e default solidi. Questo lavoro artigianale – spesso necessario per abilitare e ottimizzare feature come ZSTD ed Early Hints su NGINX Open Source – non si compra “a scaffale” e richiede competenze che vanno oltre l’assemblaggio di una soluzione “chiavi in mano”.
Nel 2025, presentare ancora una volta LiteSpeed come “la soluzione più performante” senza menzionare la mancanza di ZSTD e l’assenza di Early Hints non è corretto verso i clienti. Sono due tasselli tecnici che, insieme, fanno differenza misurabile sui tempi di consegna (TTFB), sulla percezione di velocità (LCP) e, in generale, sull’esperienza utente.
Raccomandazioni operative
Con uno sguardo pragmatico, ecco come ci si può muovere nel 2025:
Se resti su LiteSpeed
- Valuta seriamente l’uso di una CDN che offra ZSTD lato client (es. Cloudflare) per avvicinarti ai vantaggi di
Content-Encoding: zstd
. Cura la strategia di cache warming e le Tiered Cache per limitare l’impatto dei cache miss sul TTFB. The Cloudflare Blog - Per gli Early Hints, al momento non c’è un supporto origin: l’unica strada è delegare al CDN dove possibile, sapendo che non è equivalente a una gestione app-aware server-side. Chrome for Developers
Se puoi scegliere NGINX
- NGINX ti consente oggi di attivare ZSTD via modulo (
ngx_http_zstd_filter
/static
) con pacchetti pronti su più distro; pianifica test A/B su HTML dinamico e risorse statiche per calibrare i livelli di compressione. - Abilita 103 Early Hints (NGINX 1.29.0+), definendo con precisione quali asset includere nei
Link: rel=preload
iniziali e quando inviarli, per massimizzare l’effetto su FCP/LCP. blog.nginx.org Chrome for Developers
Misura, sempre
- Strumenta Server-Timing, confronta TTFB in cache HIT vs MISS e osserva il field data (CrUX) – soprattutto su pagine non cacheabili. Gli articoli tecnici di Google/AWS mostrano come scomporre correttamente la latenza end-to-end. web.dev
Conclusioni
Riassumiamo i fatti tecnici aggiornati al 24 agosto 2025:
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Zstandard (ZSTD) è supportato dai principali browser e deployabile su NGINX tramite moduli diffusi/pacchettizzati. LiteSpeed non supporta nativamente ZSTD lato client: per ottenerlo serve una CDN (es. Cloudflare) a monte, con i compromessi del caso su TTFB in cache miss.
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Early Hints (HTTP 103) sono disponibili in NGINX (dal 24 giugno 2025, v. 1.29.0 mainline) e non risultano documentati in LiteSpeed; il tema è presente solo come feature request nelle community LiteSpeed.
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Gli impatti pratici sono chiari: ZSTD migliora CPU/TTFB soprattutto per risposte dinamiche; Early Hints anticipa preconnect/preload e incrementa FCP/LCP. Insieme, offrono a NGINX un vantaggio reale nel 2025.
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Adozione di mercato: gli osservatori indipendenti mostrano NGINX nettamente più diffuso complessivamente e nelle fasce “alte” del traffico, con LiteSpeed in crescita ma più forte in hosting mass market. (SimilarTech/Similarweb per le panoramiche tecnologiche; W3Techs per percentuali aggiornate).
Ancora una volta, quindi, bisogna ribadire con onestà tecnica ciò che spesso gli entusiasti di LiteSpeed non dicono ai clienti finali: oggi LiteSpeed manca di due funzionalità chiave per l’ottimizzazione moderna della delivery e della percezione di velocità. Presentarlo come scelta “migliore a prescindere” significa nascondere differenze sostanziali e spingere decisioni guidate dal marketing più che dall’ingegneria.
Per chi mira a performance di livello – soprattutto su progetti dinamici, con traffico reale e Core Web Vitals stringenti – NGINX nel 2025 offre strumenti concreti e immediatamente utilizzabili (ZSTD + Early Hints) che LiteSpeed non mette ancora a disposizione on-origin. La direzione del mercato, testimoniata dalle statistiche di adozione e dall’attenzione dei principali attori (browser, CDN, vendor), va tutta lì: standard aperti, componenti modulari, feature cutting-edge integrate a livello di server. E su questo terreno, NGINX rimane il riferimento.
Noi di Managed Server Srl ci siamo sempre contraddistinti per un approccio sartoriale e tecnico alla gestione e alla risoluzione dei problemi di Web Performance. Continueremo a investire tempo in ricerca e sviluppo per portare in produzione uno stack server-side superiore a ciò che può offrire un prodotto general purpose commerciale come LiteSpeed: questo, a garanzia e tutela dei nostri clienti e del loro business. È una scelta di campo che comporta anche sacrificare numeri e vendite e rinunciare a un fatturato più facile che potremmo ottenere uniformandoci alla forma mentis e al modus operandi di certi “colleghi”. Preferiamo non diventare “uno dei tanti”, ma continuare a fare ingegneria vera, misurabile e orientata ai risultati, invece di affidarci a soluzioni preconfezionate spinte solo dal marketing.