16 Giugno 2022

Cos’è il TTFB? Come migliorare il Time To First Byte.

Scopriamo l’importanza del TTFB ed i fattori che lo influenzano, nonchè come migliorarlo.

TTFB Google PageSpeed

La velocità con cui un sito web carica e presenta i contenuti agli utenti è diventata un elemento cruciale e centrale per definire la qualità dell’esperienza utente e, in modo altrettanto significativo, per determinare il posizionamento del sito stesso sui motori di ricerca. Questo elemento si è accentuato ulteriormente con l’introduzione dei Google Core Web Vitals, una serie di metriche avanzate utilizzate da Google per valutare la qualità e l’esperienza utente di una pagina web.

Queste metriche sono state introdotte con lo scopo di valutare la velocità, la risposta visiva e la stabilità di layout di una pagina web. In particolare, la velocità di caricamento di una pagina è diventata sempre più importante perché essa ha un impatto diretto sulla valutazione complessiva della qualità della pagina effettuata da Google. Questa valutazione, a sua volta, ha un effetto sostanziale sulla visibilità della pagina nei risultati di ricerca e, quindi, sulla sua capacità di attrarre e trattenere gli utenti.

Per misurare la velocità di un sito web, esistono diversi parametri che possono essere utilizzati. Tuttavia, tra tutti questi parametri, uno in particolare spicca per il suo impatto e la sua rilevanza: il TTFB, o Time To First Byte. Questo indicatore misura il tempo che intercorre dal momento in cui un utente inizia a richiedere una pagina web fino al momento in cui riceve il primo byte di dati da essa. Un TTFB breve indica che la pagina web risponde rapidamente alle richieste degli utenti, il che può contribuire a migliorare sia l’esperienza utente sia il posizionamento nei motori di ricerca.

Nel prosieguo di questo articolo, approfondiremo ulteriormente il concetto di TTFB. Esploreremo in dettaglio il suo significato, come si misura, e soprattutto, il suo impatto diretto sulla velocità di un sito web e sull’esperienza che gli utenti hanno mentre navigano e interagiscono con esso. Inoltre, discuteremo come ottimizzare il TTFB per migliorare la performance del sito e la soddisfazione degli utenti.

Cos’è il TTFB Time To First Byte?

Il TTFB, acronimo che sta per Time To First Byte, è un parametro essenziale quando si parla di performance di un sito web. Esso rappresenta la quantità di tempo che intercorre dal momento in cui un client invia una richiesta HTTP, a quando riceve il primo byte di dati in risposta dal server web. Questa metrica assume un’importanza cruciale nell’ottimizzazione dei siti web. Infatti, più breve è il TTFB, più rapidamente la risorsa richiesta può essere consegnata al browser dell’utente, offrendo così un’esperienza di navigazione più reattiva e gradevole.

Il processo che conduce alla determinazione del TTFB si articola in tre componenti separate, ciascuna delle quali merita un approfondimento.

  1. Il tempo necessario per inviare la richiesta HTTP: questo aspetto riguarda il tempo impiegato dal client (che potrebbe essere un browser web o un’altra applicazione) per formulare e inviare la richiesta HTTP al server. Questo può includere la risoluzione del DNS, l’apertura della connessione TCP e l’invio effettivo della richiesta. Questa fase può essere influenzata da vari fattori, tra cui la velocità della connessione internet dell’utente e la sua posizione geografica rispetto al server.
  2. Il tempo necessario al server per elaborare la richiesta: questa fase riguarda il tempo che il server impiega per ricevere, interpretare e processare la richiesta HTTP che ha ricevuto. Questo può includere operazioni come l’interpretazione dell’URL richiesto, l’accesso al database o a un file system, l’esecuzione di eventuali script del lato server e la preparazione della risposta. Questo tempo può essere influenzato da una serie di fattori, come la complessità della richiesta, la capacità di elaborazione del server, e la qualità del codice del sito web.
  3. Il tempo necessario al server per inviare il primo byte della risposta al client: questa è l’ultima fase del processo, in cui il server ha elaborato la richiesta e inizia a inviare la risposta al client. Questo comprende il tempo necessario per iniziare a inviare i dati della risposta (che potrebbero essere, ad esempio, il codice HTML di una pagina web) al client. Anche in questo caso, vari fattori possono influenzare questo tempo, tra cui la velocità della connessione internet, la dimensione della risposta e la distanza tra il server e il client.

Definizione TTFB

Il Time to First Byte (TTFB) rappresenta una metrica fondamentale nell’analisi delle prestazioni di un server web. Questo indicatore è stato specificamente concepito per misurare e valutare la reattività di un server web, ovvero la sua capacità di rispondere rapidamente alle richieste provenienti dai client.

In termini più semplici, il TTFB misura l’intervallo di tempo che intercorre tra la creazione di una connessione al server da parte di un client, come ad esempio un browser web, e l’inizio effettivo del download dei contenuti della pagina web richiesta. Esso, quindi, rappresenta l’attesa che l’utente sperimenta dal momento in cui invia la richiesta di visualizzare una pagina web, fino al momento in cui inizia a ricevere i primi dati dalla pagina stessa.

Panoramica

La connessione a un server web è un processo articolato, composto da diverse fasi, ognuna delle quali può potenzialmente causare dei ritardi. Dall’iniziale richiesta HTTP da parte del client, fino alla ricezione del primo byte di dati da parte del server, ogni passaggio è essenziale per garantire un’interazione fluida e reattiva con il sito web. Quando un sito web è lento o non risponde, l’esperienza dell’utente ne risente notevolmente, portando spesso a frustrazione e potenziale abbandono della pagina. Pertanto, essere in grado di individuare l’origine di tali rallentamenti è di vitale importanza per migliorare l’esperienza dell’utente e aumentare la soddisfazione globale.

In questo contesto, il valore del TTFB, ovvero il Time to First Byte, si rivela uno strumento indispensabile. Questa metrica aiuta le aziende a identificare i punti critici nel processo di connessione e a capire dove si verificano i ritardi. Attraverso un’analisi accurata del TTFB, le aziende possono individuare se i ritardi sono dovuti a problemi di rete, sovraccarico del server, oppure ad un’inefficiente gestione delle risorse.

Una volta identificati i problemi, le aziende possono intervenire in maniera mirata per modificare e ottimizzare i propri servizi. Questo potrebbe implicare una serie di interventi, dal potenziamento delle risorse hardware del server, all’ottimizzazione del codice del sito, fino all’implementazione di strategie di caching o l’adozione di reti di distribuzione dei contenuti (Content Delivery Network, CDN).

Il TTFB non solo influisce sulla qualità dell’esperienza dell’utente, ma può avere anche un impatto significativo sul posizionamento del sito web nei risultati dei motori di ricerca. Infatti, Google e altri motori di ricerca prendono in considerazione la velocità di un sito web come uno dei fattori per determinare il suo ranking nei risultati di ricerca. Pertanto, un TTFB ottimizzato può contribuire a migliorare la visibilità del sito, attirare più traffico e, in ultima analisi, incrementare le conversioni e il successo del business.

In conclusione, il TTFB è diventato un elemento fondamentale nell’ottimizzazione delle prestazioni di un sito web. Tramite la sua attenta analisi, le aziende hanno l’opportunità di migliorare significativamente la velocità dei loro siti, offrendo un’esperienza utente di qualità superiore e aumentando la loro visibilità online.

Vantaggi dell’ottimizzazione del Time To First Byte

Il Time To First Byte (TTFB) rappresenta una metrica fondamentale nell’analisi delle prestazioni di un sito web e l’ottimizzazione di questo valore può portare a una serie di vantaggi significativi sia per gli utenti che per le aziende che gestiscono il sito.

È importante sottolineare che il TTFB non è identico al tempo totale o alla velocità di caricamento di un sito web. Piuttosto, è una misura della reattività di un sito web di fronte alla richiesta di un utente. Questa distinzione assume una notevole importanza, considerando che studi dimostrano come un ritardo di soli 2 secondi nella velocità di caricamento di una pagina possa aumentare le frequenze di rimbalzo del 103%. In altre parole, se il tuo sito web inizia a caricare e gli utenti ricevono il primo byte di dati il più rapidamente possibile, sarai in grado di ridurre significativamente la frequenza di rimbalzo.

TTFB Bounce Rate website rimbalzo

L’essenza del concetto di TTFB è fornire agli utenti un segnale immediato che la pagina web richiesta è “in funzione e si caricherà rapidamente”. Questo assicura agli utenti di essere sul sito web corretto e che il server sta effettivamente elaborando la loro richiesta.

L’ottimizzazione del TTFB porta vantaggi considerevoli sia agli utenti finali che ai fornitori di contenuti:

  1. Esperienza dell’utente migliorata: gli utenti beneficiano di un’esperienza di navigazione più fluida e soddisfacente, poiché devono aspettare meno tempo per ottenere una risposta da un servizio web. Questo si traduce in una serie di benefici a livello di User Experience, come l’aumento delle visualizzazioni di pagine e prodotti, e potenzialmente un incremento delle vendite e del fatturato.
  2. Coinvolgimento e fidelizzazione dei clienti: le aziende che ottimizzano il TTFB del loro sito web vedranno probabilmente un aumento dell’engagement e della fidelizzazione da parte dei loro clienti. Questo perché è meno probabile che gli utenti abbandonino un sito web a causa di ritardi o tempi di caricamento lenti. Questo ha un impatto molto positivo sul business delle aziende, in particolare per gli e-commerce.
  3. Maggiore efficienza per i motori di ricerca: i motori di ricerca come Google possono recuperare più informazioni durante il passaggio dei loro crawler (GoogleBot). Questo si traduce in più pagine scansionate, più parole chiave posizionabili e, di conseguenza, una maggiore probabilità di essere trovati nelle ricerche.
  4. Punteggio ottimale nei Core Web Vitals: con l’avvento dei Google Core Web Vitals, l’ottimizzazione del TTFB diventa un fattore determinante anche in ottica SEO. Infatti, i Core Web Vitals rappresentano un fattore importante (ma non l’unico) per il posizionamento nei risultati di ricerca.

È quindi fondamentale ricordare che la presenza online, in un’era sempre più digitale, è un campo di competizione sempre più agguerrito. Lavorare sull’ottimizzazione del TTFB è una delle strategie da considerare per ottenere un posizionamento ottimale e gestire un sito web che sia proficuo e remunerativo.

Qual è un valore di TTFB buono?

Google, attraverso il suo strumento PageSpeed Insights, fornisce alcune indicazioni importanti sulla soglia ottimale per il Time To First Byte (TTFB). Come indicato nell’interfaccia del tool, per offrire un’esperienza utente di qualità, il TTFB dovrebbe idealmente essere sempre inferiore a 200 millisecondi. Questo valore viene considerato un benchmark ottimale per garantire una risposta rapida del server alle richieste dell’utente.

Il consiglio di Google di mirare a un TTFB (Time to First Byte) inferiore a 200 millisecondi non è arbitrario, ma è basato su una comprensione accurata della percezione umana del tempo e della prontezza. Infatti, la scelta di questo valore è in linea con la tendenza umana di percepire qualcosa come “immediato” quando accade entro 200-250 millisecondi.

Questo intervallo di tempo è sorprendentemente rapido e può essere messo in prospettiva considerando, ad esempio, i tempi di reazione del velocista olimpico Usain Bolt. La sua reazione ai blocchi di partenza durante una gara è notoriamente veloce, tuttavia, anche nel suo caso, il tempo medio di reazione è di circa 155 millisecondi, dimostrando quanto sia breve un intervallo di tempo inferiore a 200 millisecondi.

Usain Bolt Blocchi

Google, nel suo approccio orientato all’utente, ha adottato questa soglia temporale per assicurarsi che le pagine web vengano caricate in un modo che gli utenti percepiscano come “istantaneo”. Questo viene enfatizzato nella sua documentazione ufficiale, disponibile al link, in cui fornisce una serie di raccomandazioni e strategie per migliorare il TTFB e ottimizzare l’esperienza utente. Queste linee guida includono l’ottimizzazione del server, l’uso di reti di distribuzione dei contenuti (CDN), la minimizzazione delle richieste HTTP, l’ottimizzazione del database e l’utilizzo efficace della cache.

In definitiva, la priorità di Google è assicurare che i siti web offrano un’esperienza utente fluida e reattiva, poiché un TTFB lento può risultare frustrante per gli utenti e portarli ad abbandonare il sito. Pertanto, rispettare queste linee guida è fondamentale per garantire la visibilità e il successo del tuo sito web nel lungo termine.

Se il tuo TTFB si trova in una fascia compresa tra 300 e 500 millisecondi, ti trovi nella media. Tuttavia, è altamente raccomandabile apportare alcune modifiche al tuo sistema per cercare di ridurre questo tempo a meno di 200 millisecondi. Questo, per garantire un’esperienza di navigazione più rapida e reattiva per i tuoi utenti.

D’altra parte, se il TTFB supera i 600 millisecondi, Google lo considera un valore eccessivo. In questo caso, è necessario effettuare un’analisi approfondita del tuo server per identificare e risolvere i problemi che potrebbero causare ritardi così lunghi.

TTFB è generalmente una metrica che puoi controllare e ottimizzare per ottenere risultati migliori. Puoi agire sia a livello applicativo che a livello server, e preferibilmente su entrambi, per garantire il miglioramento di questa metrica.

Tuttavia, è importante ricordare che ci sono elementi del TTFB che sono fuori dal tuo controllo. Uno di questi è la velocità della rete dell’utente. Anche se ad esempio hai ottimizzato la memorizzazione nella cache del tuo sito web sul server più vicino alla geolocalizzazione dell’utente, il TTFB dipenderà ancora dalla velocità della connessione Internet dell’utente. Questo è particolarmente rilevante se il tuo sito web è ospitato in un paese come l’Italia e l’utente sta effettuando una richiesta da un luogo distante come Hong Kong, magari da un dispositivo mobile come uno smartphone connesso ad una rete 3G non particolarmente veloce.

Per maggiori informazioni su come Google considera il TTFB, è possibile consultare la documentazione ufficiale di Google https://developers.google.com/web/tools/lighthouse/audits/ttfb e https://web.dev/time-to-first-byte/

Come misurare il TTFB di un sito web?

Uno degli step fondamentali di qualsiasi business è quello di “Misurare per decidere”. Per comprendere appieno le condizioni attuali e valutare i miglioramenti ottenuti, è necessario avere cognizione e consapevolezza dei dati misurati prima e dopo l’implementazione di qualsiasi cambiamento.

Il Time To First Byte (TTFB) rappresenta un parametro cruciale per valutare la velocità di un sito web e l’esperienza utente. Misurare il TTFB consente di valutare quanto velocemente un server web risponde alle richieste dei client, rappresentando quindi un fattore determinante per l’esperienza di navigazione degli utenti.

Esistono diversi strumenti online che consentono di misurare il TTFB e ottenere un’analisi dettagliata dei risultati, fornendo suggerimenti per migliorare le prestazioni complessive del sito. Ecco una panoramica di alcuni di questi strumenti:

  1. SpeedVitals: SpeedVitals è uno strumento gratuito che offre la possibilità di testare il TTFB, la velocità della pagina, la disponibilità del server e altri parametri chiave. Oltre a fornire risultati dettagliati, offre suggerimenti pratici per migliorare le prestazioni del sito.
  2. GTmetrix: GTmetrix è uno strumento di analisi delle prestazioni del sito ampiamente utilizzato che include il TTFB tra i parametri valutati. Questo strumento fornisce un’analisi dettagliata delle prestazioni del sito, evidenziando i fattori che potrebbero influenzare il TTFB e offrendo consigli specifici per migliorare le prestazioni.
  3. WebPageTest: WebPageTest è uno strumento open-source per testare le prestazioni del sito web. Consente di valutare il TTFB e altri aspetti delle prestazioni del sito da diverse posizioni geografiche e con diversi browser. Questo strumento offre una vasta gamma di metriche e grafici per una comprensione dettagliata delle prestazioni del sito.
  4. Google Lighthouse: Google Lighthouse è uno strumento sviluppato da Google per l’analisi delle prestazioni del sito. Oltre al TTFB, valuta una serie di altri parametri critici per le prestazioni, come la velocità di caricamento, l’accessibilità e l’ottimizzazione per i motori di ricerca. È disponibile come estensione del browser o come strumento di analisi delle prestazioni del sito.
  5. Pingdom: Pingdom è un altro strumento popolare per l’analisi delle prestazioni del sito web. Offre la possibilità di testare il TTFB da diverse posizioni geografiche e con diverse opzioni di configurazione. Oltre alla valutazione del TTFB, Pingdom fornisce informazioni dettagliate sulle prestazioni generali del sito e suggerimenti per il miglioramento.

Utilizzando questi strumenti, sarai in grado di misurare il TTFB del tuo sito web, ottenere un’analisi approfondita dei risultati e ricevere suggerimenti pratici per migliorare le prestazioni complessive. Ricorda che l’ottimizzazione del TTFB può contribuire a fornire un’esperienza utente più rapida e reattiva, migliorando l’engagement degli utenti, riducendo la frequenza di rimbalzo e favorendo una migliore indicizzazione nei motori di ricerca.

SpeedVitals TTFB

Tra i diversi strumenti elencati per misurare il TTFB, SpeedVitals si distingue come una scelta preferibile, soprattutto se si desidera focalizzarsi esclusivamente sulla misurazione di questa metrica. Il vantaggio principale di SpeedVitals è che consente di testare il TTFB gratuitamente, in modo facile ed elegante. Puoi accedere al test specifico per il TTFB di SpeedVitals cliccando su questo link.

Una delle caratteristiche distintive di SpeedVitals è la possibilità di misurare il TTFB da diverse posizioni geografiche e persino da continenti diversi. Questo è particolarmente importante se il tuo sito web riceve traffico internazionale. Infatti, è essenziale evitare l’errore di basarsi unicamente su un basso TTFB nel proprio paese, ignorando il fatto che potrebbe esserci un TTFB elevato in altre regioni o continenti. Per offrire un’esperienza di navigazione ottimale a tutti gli utenti, il TTFB deve rimanere basso (inferiore ai 200 millisecondi) indipendentemente dalla loro posizione geografica e dal continente coinvolto nella richiesta.

SpeedVitals si pone come una soluzione completa per misurare il TTFB e offre la possibilità di ottenere una panoramica dettagliata delle prestazioni del tuo sito web. Questo strumento gratuito ti consente di valutare il TTFB in modo accurato, identificando eventuali ritardi e fornendo suggerimenti per ottimizzare le prestazioni. Grazie alla sua interfaccia intuitiva e alla possibilità di testare il TTFB da diverse location, SpeedVitals ti consente di prendere decisioni informate per migliorare la reattività del tuo sito web, garantendo un’esperienza utente di qualità indipendentemente dalla posizione geografica degli utenti.

7 modi per ridurre TTFB sul tuo sito web

Ridurre il Time To First Byte (TTFB) rappresenta un passo fondamentale per ottenere un sito web più veloce e offrire agli utenti un’esperienza on-page fluida. Fortunatamente, esistono diverse soluzioni che possono contribuire a migliorare il TTFB in modo efficace. Di seguito sono elencati 8 metodi altamente efficaci per ottenere questo risultato:

1. Passa a un provider di hosting veloce

La causa principale di un Tempo di Attesa Prima del Trasferimento (TTFB) scadente può essere attribuita prevalentemente a una cattiva gestione dell’hosting dei tuoi server. Quando si affronta un TTFB lento, ciò significa che il tuo server sta impiegando più tempo del dovuto per rispondere e processare le richieste dei clienti. Questo problema è generalmente causato da una serie di problemi che possono variare da reti congestionate a server condivisi eccessivamente caricati.

Un server condiviso, ad esempio, può avere centinaia, se non migliaia, di siti web che lottano per le stesse risorse. Questo può causare un sovraccarico del server e ridurre la velocità con cui riesce a rispondere alle richieste. Inoltre, la congestione della rete, che può derivare da un numero eccessivo di richieste o dalla presenza di dati in eccesso che rallentano la comunicazione tra server e client, può anch’essa contribuire ad un TTFB scadente.

La soluzione migliore a questo problema è considerare un cambio del tuo piano di hosting. Invece di rimanere con un hosting condiviso, potresti voler valutare l’opzione di passare a un server privato virtuale (VPS) o, ancora meglio, a un server dedicato. Questi piani ti offrono risorse dedicate che non devi condividere con altri siti web, migliorando quindi la velocità e le prestazioni del tuo sito.

Inoltre, considera di affinare le impostazioni del tuo server e di implementare sistemi di caching avanzati, come il nostro, per esempio. Questi sistemi memorizzano le informazioni del sito web in una cache, riducendo il tempo che il server impiega per recuperare le informazioni e inviarle al client, migliorando così il TTFB.

2. Aggiorna costantemente i tuoi plugin e temi

Un sistema di gestione dei contenuti (CMS) come WordPress offre l’opportunità di installare una vasta gamma di plugin e temi. Questi strumenti consentono di personalizzare il tuo sito web, rendendolo più funzionale, esteticamente piacevole e adattabile alle tue specifiche esigenze. Tuttavia, l’aggiunta di questi plugin e temi comporta un aumento della quantità di codice che deve essere eseguito sul tuo sito web.

Spesso, una significativa parte di questo codice non è effettivamente necessaria per il funzionamento del sito web, e di fatto, può essere considerato come un peso morto. Durante il processo di richiesta e risposta tra il browser del cliente e il tuo server, questo codice superfluo può richiedere tempo aggiuntivo per essere elaborato. Questo, a sua volta, può contribuire ad un TTFB più lento. Di fronte a questo problema, ci sono due misure che puoi prendere per mitigare l’effetto:

  1. Puoi scegliere di rimuovere i plugin e i temi che non stai attualmente utilizzando. Questo ridurrà la quantità di codice che il tuo server deve elaborare, velocizzando potenzialmente il tempo di risposta del tuo sito.
  2. Un’altra opzione è quella di aggiornare i tuoi plugin e temi attuali. Gli aggiornamenti spesso contengono miglioramenti delle prestazioni e correzioni di bug che possono rendere il codice più efficiente.

Mettendo in pratica una o entrambe queste strategie, potresti vedere un miglioramento nelle prestazioni del tuo sito web e un conseguente calo del TTFB. Tuttavia, è importante notare che non tutte le versioni successive di plugin e temi sono esenti da bug o problemi che potrebbero avere un impatto negativo sulle prestazioni. Pertanto, è consigliabile misurare attentamente le prestazioni del tuo sito prima e dopo l’implementazione di qualsiasi aggiornamento per assicurarti che la modifica apporti un effettivo beneficio e non danneggi inavvertitamente la velocità o l’efficienza del tuo sito.

3. Utilizzare le CDN per ridurre la latenza tra server e utenti

Uno dei problemi più significativi che la maggior parte dei proprietari di siti web deve affrontare è la capacità di fornire efficacemente il proprio sito web agli utenti di tutto il mondo alla stessa velocità, indipendentemente dalla loro posizione geografica. Questo è particolarmente rilevante perché la latenza – il ritardo che si verifica quando i dati viaggiano da un punto all’altro – può diventare una preoccupazione notevole. Gli utenti che si trovano lontano dal server potrebbero non essere in grado di accedere al tuo sito web in modo efficiente a causa della distanza. In queste circostanze, l’implementazione di una rete di distribuzione dei contenuti (CDN) potrebbe rivelarsi la soluzione ottimale.

Una CDN ti permette di memorizzare nella cache file statici come immagini, javascript e file CSS sui server che si trovano più vicino agli utenti che richiedono tali file. Sebbene questo non riduca direttamente il TTFB della tua pagina HTML iniziale, può aiutare a ridurre il tempo necessario per caricare i tuoi file statici. Di conseguenza, il carico sul tuo server web viene alleggerito, permettendo un’elaborazione delle richieste più veloce e efficiente.

È tuttavia importante sottolineare che non tutte le CDN offrono le stesse funzionalità. Una CDN che può davvero aiutare ad abbassare il TTFB dovrebbe fornire funzionalità avanzate, come ad esempio la capacità di memorizzare in cache pagine dinamiche, e non limitarsi a fare semplicemente il delivery dei contenuti. Questo perché la cache di pagine dinamiche può ridurre ulteriormente il carico sul server e migliorare il TTFB.

Quando si tratta di scegliere una CDN, una delle nostre raccomandazioni è Cloudflare. Cloudflare, quando combinato con una Cache Varnish, offre un modo semplice ed efficace per migliorare le prestazioni del tuo sito web. Questa combinazione ti permette di sfruttare le funzionalità avanzate offerte da entrambi gli strumenti, tra cui la memorizzazione in cache di pagine dinamiche e il delivery efficiente dei contenuti, migliorando così la velocità di caricamento del tuo sito web e il suo TTFB.

4. Migliora le tue query sul database 

Se gestisci un sito web che raccoglie una significativa quantità di dati degli utenti, o che impiega frequentemente il caricamento di file di grandi dimensioni, è quasi inevitabile che il tuo database si riempirà nel corso del tempo. Quando ciò accade, l’operazione di recupero dei dati, che avviene ogni volta che un utente richiede un accesso, inizia a rallentare. Questo può avere un impatto diretto sul Tempo di Attesa Prima del Trasferimento (TTFB) e sulla velocità complessiva del tuo sito web.

Il modo in cui il tuo database risponde alle query degli utenti è un elemento fondamentale per garantire prestazioni ottimali. In certi scenari, se ci sono richieste in eccesso dal client al database, la risposta del server potrebbe impiegare più tempo del solito. In alcuni casi estremi, il server potrebbe non riuscire ad elaborare le query in modo efficace.

Affrontare e risolvere questo problema richiede una serie di azioni. Ad esempio, è fondamentale eliminare i dati obsoleti e non necessari che potrebbero appesantire il tuo database. Inoltre, potrebbe essere necessario rivedere e riscrivere le risposte alle query per garantire un’esecuzione più rapida e fluida. Un altro punto importante da considerare è l’evitare l’uso eccessivo di sottoquery correlate: queste sono query che dipendono l’una dall’altra per funzionare, il che può rallentare il processo di caricamento del tuo sito web.

5. Optare per un provider DNS premium 

Tutto su TTFB inizia dalla ricerca DNS, che avviene immediatamente dopo la richiesta di un utente. Se il tempo di ricerca DNS è lento all’inizio, l’intera esperienza sarà negativa.

La maggior parte dei provider di servizi di hosting offre opzioni per DNS premium, che solitamente fanno parte di un pacchetto complesso di servizi. Questi DNS premium possono rappresentare un significativo miglioramento per le prestazioni del tuo sito web, in quanto assicurano che le tue query DNS vengano risposte in maniera rapida e affidabile grazie alla distribuzione su una rete globale di server DNS.

Best DNS Performance

La latenza, o il tempo necessario per una richiesta DNS raggiungere il server e ottenere una risposta, è un fattore critico nella velocità complessiva del tuo sito web. Un provider di hosting che offre un servizio DNS premium sarà in grado di garantire una latenza bassa grazie all’uso di una vasta rete di server DNS sparsi in tutto il mondo. Questi server sono disposti in modo tale da assicurare che la risposta a una query DNS provenga sempre dal server più vicino all’utente, riducendo così la latenza e accelerando il tempo di caricamento del sito.

Tuttavia, non tutti i provider di hosting offrono servizi DNS premium. Se il tuo provider attuale non offre questo servizio, o se ritieni che il servizio offerto non sia all’altezza delle tue aspettative, esistono altre opzioni disponibili. Servizi come CloudFlare o Amazon Route 53 offrono soluzioni DNS premium che possono essere facilmente integrate con il tuo sito web. Questi servizi sono noti per la loro affidabilità e per la loro capacità di fornire tempi di risposta rapidi, grazie all’ampia distribuzione dei loro server DNS.

Oltre a migliorare i tempi di risposta, un DNS premium può offrire ulteriori benefici, come la ridondanza (per assicurare la disponibilità del servizio in caso di guasto di un server) e la sicurezza migliorata (per proteggere il tuo sito da attacchi DDoS). Questi servizi, pertanto, rappresentano un investimento utile per qualsiasi proprietario di sito web che sia interessato a migliorare le prestazioni e l’affidabilità del proprio sito.

In merito alla velocità dei DNS ne abbiamo parlato molto.

6. Utilizzare la memorizzazione nella cache lato client 

L’implementazione della memorizzazione nella cache sul lato client è uno dei metodi più efficaci non solo per migliorare il Time To First Byte (TTFB) del tuo sito web, ma anche per ottimizzare le sue prestazioni web complessive. Questa tecnica consiste nel salvare una copia del tuo sito web direttamente sul dispositivo dell’utente. In questo modo, nelle visite successive, gli utenti potranno accedere al tuo sito web in modo molto più rapido, evitando che il browser debba compiere un viaggio di andata e ritorno dal server per recuperare le informazioni richieste.

Se stai cercando un provider affidabile per la memorizzazione nella cache lato client, Managed Server può essere il riferimento ideale. La nostra piattaforma è progettata per offrire soluzioni di caching lato client di alta qualità, mirate a migliorare significativamente il TTFB e la velocità complessiva del tuo sito web.

L’uso di Managed Server come provider di memorizzazione nella cache lato client può avere un impatto sostanziale sulle prestazioni del tuo sito web. Comprendiamo l’importanza di una navigazione web veloce e senza intoppi per l’esperienza dell’utente e, di conseguenza, per le potenziali conversioni. Un sito web veloce può portare ad un aumento del tasso di conversione, che può avere un impatto diretto e positivo sulle entrate della tua azienda. È per questo motivo che molte aziende sono costantemente alla ricerca di modi per migliorare la velocità del loro sito web, anche se solo di un singolo secondo.

NGINX Reverse Proxy Cache

Managed Server offre un approccio unico alla memorizzazione nella cache lato client. Utilizziamo il traffico al tuo sito web per creare ottimizzazioni automatiche e in tempo reale. La nostra tecnologia avanzata di pre-cache consente ai tuoi clienti di caricare in anticipo i contenuti del tuo sito prima che li richiedano, contribuendo a ridurre ulteriormente i tempi di caricamento.

Grazie a questa strategia, il nostro servizio permette al tuo sito web di funzionare più velocemente, con miglioramenti delle prestazioni che possono raggiungere o superare il 100%. Questo viene realizzato senza apportare alcuna modifica al database o all’infrastruttura front-end del tuo sito web, garantendo così un miglioramento delle prestazioni senza compromettere l’integrità del tuo sito.

7. Mantieni il tuo PHP aggiornato

PHP, l’acronimo di Hypertext Preprocessor, è uno dei linguaggi di programmazione più utilizzati nel mondo, ed è alla base di molte funzionalità di un sito web. Mantenere la versione del PHP del tuo sito web costantemente aggiornata è fondamentale, poiché ogni nuova versione include miglioramenti di sicurezza, correzione di bug e, soprattutto, miglioramenti delle prestazioni.

Partendo da PHP 5.3, rilasciato nel 2009, abbiamo assistito a un costante sviluppo di questo linguaggio di scripting. Questa versione ha introdotto nuove funzionalità come lo spazio dei nomi, che ha portato una maggiore modularità al codice PHP, migliorando la manutenibilità e la struttura dei progetti.

Le versioni successive di PHP, come PHP 7 e le sue sottoversioni, hanno segnato un passo significativo in avanti in termini di performance. PHP 7 ha infatti portato un enorme aumento delle prestazioni rispetto a PHP 5.6, riducendo di quasi la metà i tempi di esecuzione e aumentando notevolmente la velocità di elaborazione delle richieste. Questo ha reso PHP 7 una scelta ideale per siti web ad alto traffico o con requisiti di elaborazione intensiva.

Oggi, con PHP 8, abbiamo una piattaforma ancora più potente, sicura e veloce. PHP 8 introduce molte nuove funzionalità, tra cui il compilatore JIT (Just-In-Time), che promette di migliorare notevolmente le prestazioni delle applicazioni PHP. Inoltre, PHP 8 offre molte nuove funzionalità per la tipizzazione e la gestione degli errori, rendendo il linguaggio più robusto e affidabile.

Tuttavia, l’aggiornamento di PHP può essere una questione tecnica, specialmente se non stai utilizzando una piattaforma di gestione dei contenuti come WordPress. Infatti, un aggiornamento mal gestito può causare problemi al tuo sito web. Ma se stai utilizzando WordPress, l’aggiornamento di PHP può essere effettuato con un singolo clic. Con ogni aggiornamento, la versione corrente di PHP sostituisce quella precedente, consentendo di beneficiare immediatamente dei miglioramenti apportati, compresi quelli relativi alle prestazioni web. Ricorda però che è sempre buona pratica fare un backup del tuo sito prima di effettuare importanti aggiornamenti del software, per prevenire eventuali problemi.

8. Utilizza HTTP3 o QUIC più veloce e performante

L’implementazione di HTTP/3, conosciuto anche come QUIC (Quick UDP Internet Connections), può portare a un progresso significativo del Time To First Byte (TTFB). Questo progresso è particolarmente evidente nei browser che supportano la negoziazione QUIC, grazie a una serie di innovazioni tecniche che differenziano il protocollo QUIC dai protocolli tradizionali come TCP.

QUIC, al suo cuore, sfrutta il protocollo di trasporto UDP (User Datagram Protocol) piuttosto che il più comune TCP (Transmission Control Protocol). UDP, a differenza del TCP, è un protocollo di trasporto connectionless, che non necessita di una conferma per ogni pacchetto inviato, permettendo così una trasmissione dei dati più rapida e fluida. Questo implica una riduzione significativa della latenza e, di conseguenza, un TTFB più veloce, rispetto a quello che si otterrebbe utilizzando TCP.

QUIC VS TCP

Un altro aspetto fondamentale del protocollo QUIC è la sua capacità di affrontare e superare uno degli ostacoli principali alla velocità di connessione di TCP: il cosiddetto “Three Way Handshake”. Questo meccanismo, fondamentale per stabilire una connessione sicura in TCP, comporta l’invio di tre pacchetti separati tra il client e il server prima che possa avvenire il trasferimento dei dati effettivi. Questa operazione può causare un significativo ritardo nel TTFB, soprattutto in presenza di connessioni con latenza elevata. QUIC, al contrario, riduce questo processo a un solo “round trip”, limitando in maniera sostanziale il tempo necessario per stabilire una connessione sicura.

In sintesi, l’adozione del protocollo HTTP/3 o QUIC può portare a un notevole miglioramento delle prestazioni del tuo sito web in termini di TTFB. L’efficienza del protocollo UDP e la riduzione del tempo di stabilizzazione della connessione sicura sono caratteristiche che rendono QUIC una scelta eccellente per chi mira a ottimizzare le prestazioni del proprio sito web.

Cosa offriamo e consigliamo per migliorare il TTFB?

Fin dal 2017, la nostra azienda ha assunto un ruolo pionieristico nel settore dell’hosting, decidendo di differenziarsi dal tradizionale approccio delle compagnie che basavano le loro soluzioni su pannelli di controllo come Plesk o cPanel. Questo desiderio di innovazione e distinzione non si limitava a voler essere semplicemente diversi, ma nasceva dall’obiettivo di fornire un servizio di hosting di valore aggiunto, capace di migliorare significativamente il business dei nostri clienti, offrendo soluzioni tangibili e misurabili al di là dei semplici slogan pubblicitari.

Rispondendo a questa ambizione, abbiamo sviluppato un nostro stack software unico, pensato su misura per rispondere alle esigenze specifiche dei nostri clienti. La nostra offerta tecnologica parte da un tuning approfondito del kernel lato server e arriva fino a comprendere sistemi di caching multipli, progettati per ottimizzare le performance di ogni sito web. Ciò è stato possibile grazie a una visione dinamica e attenta alle evoluzioni tecnologiche e agli ambiti applicativi specifici, come ad esempio le campagne di advertising o la gestione del traffico proveniente dai social media.

La nostra soluzione è oggi utilizzata dalle più importanti testate e blog ad alto traffico in Italia, a testimonianza della sua affidabilità e performance. Tra le caratteristiche chiave del nostro stack software ci sono funzionalità avanzate come il protocollo QUIC, che migliora l’affidabilità e la velocità delle connessioni, sistemi di cache e microcache per ottimizzare la velocità di caricamento delle pagine, un Tempo di Attesa Prima del Trasferimento (TTFB) ottimizzato inferiore ai 50 millisecondi, e la delivery on the fly di immagini in formato webp, per una visualizzazione più veloce e qualitativamente superiore delle immagini.

Inoltre, forniamo un’importante supervisione lato sistemistico, garantendo la massima disponibilità e prestazioni del tuo sito. Il nostro impegno non si ferma alla semplice fornitura di uno spazio di hosting, ma si estende alla gestione attiva e all’ottimizzazione continua del tuo sito web, per assicurarti sempre le migliori performance possibili.

Schema Stack Software Managed Server

 

Conclusione

Il tempo necessario per caricare una pagina web rappresenta un fattore cruciale nel determinare il successo del tuo sito in termini di fidelizzazione dei clienti. In un’era digitalizzata, in cui l’attenzione dell’utente è costantemente sollecitata e il tempo viene considerato un bene prezioso, la velocità di caricamento di un sito web assume un’importanza fondamentale.

Statistiche ed esperienze del settore evidenziano che il 40% degli utenti tende ad abbandonare un sito web che impiega più di 3 secondi per caricarsi. Questo dato mette in luce il fatto che, se il tuo sito non è in grado di fornire informazioni in modo rapido ed efficiente, corri il rischio di perdere una notevole quota di visitatori, potenzialmente interessati ai tuoi contenuti o ai tuoi prodotti. Di conseguenza, ottimizzare il Tempo di Attesa Prima del Trasferimento (TTFB) del tuo sito diventa una priorità assoluta.

Avere un TTFB basso non è solo un modo per ridurre la possibilità di perdere un cliente, ma rappresenta un elemento fondamentale per garantire agli utenti un’esperienza online veloce, fluida e coinvolgente. In un contesto competitivo, dove la soddisfazione dell’utente può fare la differenza tra il successo e il fallimento, offrire una navigazione rapida ed efficiente può significare il mantenimento di un cliente fedele e la creazione di un rapporto di fiducia duraturo.

Inoltre, un TTFB ottimizzato non solo migliora l’esperienza dell’utente, ma è anche un fattore chiave nel posizionamento SEO. I motori di ricerca, infatti, premiano i siti che forniscono una risposta veloce, aumentando così la visibilità del tuo sito e attraggano un numero maggiore di visitatori.

Quindi, lavorare per ridurre il TTFB del tuo sito non è solo un investimento per la fidelizzazione dei clienti, ma è un passo fondamentale per costruire un’immagine positiva del tuo sito, incrementare la visibilità online e, infine, aumentare la competitività del tuo business nel mondo digitale.

 

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INFORMAZIONI

Managed Server S.r.l. è un player italiano di riferimento nel fornire soluzioni avanzate di sistemistica GNU/Linux orientate all’alta performance. Con un modello di sottoscrizione dai costi contenuti e prevedibili, ci assicuriamo che i nostri clienti abbiano accesso a tecnologie avanzate nel campo dell’hosting, server dedicati e servizi cloud. Oltre a questo, offriamo consulenza sistemistica su sistemi Linux e manutenzione specializzata in DBMS, IT Security, Cloud e molto altro. Ci distinguiamo per l’expertise in hosting di primari CMS Open Source come WordPress, WooCommerce, Drupal, Prestashop, Joomla, OpenCart e Magento, affiancato da un servizio di supporto e consulenza di alto livello adatto per la Pubblica Amministrazione, PMI, ed aziende di qualsiasi dimensione.

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