22 Settembre 2024

OpenZFS: la soluzione Open Source di ZFS per FreeBSD e Linux

Introduzione a OpenZFS è una versione open source del rivoluzionario file system ZFS, progettato per garantire affidabilità, efficienza e scalabilità su FreeBSD e Linux.

OpenZFS

Introduzione

Nell’era della digitalizzazione, i volumi di dati sono in continua crescita, rendendo essenziale disporre di una gestione efficiente e affidabile dello storage. Il file system gioca un ruolo cruciale nella protezione e nell’organizzazione dei dati, influenzando direttamente le prestazioni e la stabilità di un sistema. Tra le varie opzioni disponibili, ZFS è emerso come uno dei file system più avanzati e affidabili, grazie a una serie di caratteristiche uniche che lo distinguono dai file system tradizionali.

ZFS, abbreviazione di Zettabyte File System, è stato originariamente sviluppato da Sun Microsystems con l’intento di risolvere molti dei problemi presenti nei file system esistenti. Tuttavia, l’acquisizione di Sun Microsystems da parte di Oracle nel 2010 ha portato a una chiusura parziale del progetto sotto il controllo di Oracle, limitandone l’uso nel mondo open source. Questo cambiamento ha spinto la comunità a creare una versione open source del progetto, chiamata OpenZFS, che è oggi disponibile su piattaforme come FreeBSD e Linux.

In questo articolo esploreremo l’evoluzione di ZFS, dalla sua creazione presso Sun Microsystems fino alla sua rinascita come OpenZFS, con un’attenzione particolare alla sua implementazione su FreeBSD e Linux. Discuteremo delle caratteristiche principali di OpenZFS, dei vantaggi che offre rispetto ad altri file system e del motivo per cui è diventato una scelta popolare per ambienti server, infrastrutture cloud e data center moderni.

ZFS: La rivoluzione di Sun Microsystems

Nel 2005, Sun Microsystems ha introdotto ZFS come file system di nuova generazione, progettato per superare i limiti dei file system esistenti. La sua innovazione risiedeva nella capacità di combinare in un’unica soluzione funzionalità avanzate come il controllo dell’integrità dei dati, la compressione trasparente e la gestione scalabile dello storage. Uno degli obiettivi principali di ZFS era semplificare la gestione di grandi quantità di dati, eliminando molte delle complessità tipiche dei file system tradizionali.

Alcune delle caratteristiche chiave di ZFS includono:

  1. Integrità dei dati garantita: A differenza dei file system tradizionali, che spesso si basano su meccanismi di correzione degli errori rudimentali, ZFS utilizza un sistema di checksum per ogni blocco di dati. Questo significa che ZFS è in grado di rilevare automaticamente la corruzione dei dati e, in molti casi, di correggerla, garantendo che i dati rimangano integri nel tempo. Questo meccanismo è particolarmente utile in sistemi di storage di grandi dimensioni, dove errori hardware o corruzioni silenziose dei dati possono avere gravi conseguenze.
  2. Snapshot e cloni: Grazie al modello copy-on-write di ZFS, è possibile creare snapshot e cloni del file system in modo molto efficiente. Gli snapshot sono istantanei e non occupano spazio aggiuntivo fino a quando i dati non vengono modificati. Questo è utile per eseguire backup, ripristini rapidi o anche per creare ambienti di test o sviluppo partendo da un’istanza esistente del sistema.
  3. Scalabilità senza pari: Uno dei principali punti di forza di ZFS è la sua capacità di gestire enormi volumi di dati. In teoria, ZFS può gestire fino a 256 quadrilioni di zettabyte, rendendolo ideale per grandi data center e infrastrutture cloud. Inoltre, grazie alla sua architettura flessibile, ZFS può essere utilizzato sia in piccoli ambienti di sviluppo che in installazioni su larga scala, mantenendo elevate prestazioni.
  4. RAID-Z: ZFS include un’implementazione avanzata di RAID chiamata RAID-Z, che risolve molti dei problemi presenti nei sistemi RAID tradizionali, come il “write hole”, un fenomeno che si verifica quando un’interruzione di corrente o un guasto hardware corrompe i dati durante un’operazione di scrittura.
  5. Compressione e deduplicazione: ZFS supporta la compressione automatica dei dati e la deduplicazione, consentendo di risparmiare spazio su disco senza compromettere le prestazioni. Queste funzionalità sono particolarmente utili in ambienti in cui la riduzione dello spazio di storage è critica, come i backup e i sistemi di archiviazione.

Da Sun Microsystems a Oracle: L’effetto della licenza CDDL

Nel gennaio 2010, Sun Microsystems è stata acquisita da Oracle Corporation per 7,4 miliardi di dollari, segnando una svolta radicale nella gestione di molti dei progetti tecnologici chiave di Sun, tra cui ZFS (Zettabyte File System) e Solaris, il sistema operativo Unix-based di Sun. Prima di questa acquisizione, ZFS era stato un progetto rivoluzionario, noto per le sue innovative funzionalità di gestione dello storage. Tuttavia, l’acquisizione ha sollevato preoccupazioni nella comunità open source, in quanto Oracle ha cambiato la direzione di molti dei progetti precedentemente open source di Sun, rendendoli più chiusi e meno accessibili.

Oracle Sun Microsystems

ZFS era distribuito sotto la Common Development and Distribution License (CDDL), una licenza open source sviluppata da Sun. Sebbene la CDDL sia considerata una licenza permissiva, è tuttavia incompatibile con la GNU General Public License (GPL), la licenza predominante nel mondo Linux. L’incompatibilità nasce dal fatto che la CDDL richiede che il codice derivato sia rilasciato sotto la stessa licenza, mentre la GPL impone restrizioni diverse. Questo ha creato un conflitto legale, impedendo l’integrazione diretta del codice di ZFS nel kernel Linux. Il risultato di questa incompatibilità è stato che ZFS non poteva essere incluso ufficialmente nelle distribuzioni Linux come parte del kernel stesso, costringendo gli utenti Linux a cercare soluzioni alternative per poter utilizzare ZFS.

Con l’acquisizione di Sun, Oracle ha assunto il controllo completo di ZFS e di Solaris, spostando lo sviluppo di questi progetti sotto la sua ala e adottando un approccio più proprietario. ZFS è rimasto parte integrante di Solaris, ma molte delle funzionalità avanzate che erano aperte al pubblico durante la gestione di Sun sono diventate più limitate o direttamente accessibili solo tramite le soluzioni di storage enterprise di Oracle. Questo ha generato malcontento nella comunità open source, che non poteva più accedere facilmente agli aggiornamenti e alle nuove funzionalità di ZFS.

Per rispondere a queste limitazioni, la comunità ha cercato soluzioni per riportare ZFS nel mondo open source. Si è creata la necessità di un’alternativa che consentisse l’uso e lo sviluppo di ZFS senza dover dipendere da Oracle. È stato in questo contesto che nel 2013 è nato il progetto OpenZFS, un’iniziativa collaborativa guidata dalla comunità per sviluppare una versione open source di ZFS, completamente indipendente da Oracle. L’obiettivo principale di OpenZFS era garantire una base di codice unificata che potesse essere utilizzata liberamente su una vasta gamma di piattaforme, inclusi FreeBSD, Linux, illumos (un fork open source di Solaris), e altre varianti Unix-like.

Un importante traguardo raggiunto dalla comunità è stato il progetto ZFS on Linux (ZoL), che ha permesso di portare ZFS su Linux come modulo kernel esterno, aggirando le limitazioni imposte dalla licenza CDDL. ZoL ha svolto un ruolo chiave nell’adozione di ZFS in ambiente Linux, consentendo agli utenti di installare e utilizzare ZFS pur non essendo integrato direttamente nel kernel ufficiale di Linux. Nel tempo, ZoL è stato integrato completamente in OpenZFS, consolidando una base di codice comune e portando lo sviluppo di ZFS su Linux sotto l’ombrello di OpenZFS, garantendo una compatibilità cross-platform più robusta e un continuo miglioramento delle funzionalità.

Questo movimento ha aperto la strada a una nuova fase di evoluzione per ZFS, indipendente da Oracle, promuovendo l’innovazione nel campo dello storage open source e rendendo ZFS una soluzione accessibile su diverse piattaforme. Oggi, OpenZFS è ampiamente utilizzato sia su FreeBSD che su Linux, diventando una delle opzioni principali per la gestione dello storage in ambienti server, cloud e data center.

OpenZFS: La rinascita open source di ZFS

Nel 2013, la comunità open source ha lanciato OpenZFS come una risposta alla chiusura parziale di ZFS sotto Oracle. Il progetto OpenZFS si basa sul codice sorgente di ZFS rilasciato da Sun Microsystems prima della sua acquisizione, e rappresenta un impegno collaborativo per mantenere e migliorare ZFS in un ambiente open source.

Uno degli obiettivi principali di OpenZFS è quello di creare una base di codice comune che possa essere utilizzata su diverse piattaforme, come FreeBSD, Linux e illumos (il fork open source di Solaris). In questo modo, OpenZFS garantisce la compatibilità tra piattaforme diverse, permettendo agli amministratori di sistema di utilizzare lo stesso file system indipendentemente dalla piattaforma in uso.

Un altro importante obiettivo di OpenZFS è l’innovazione. La comunità di sviluppatori dietro OpenZFS non si limita a mantenere le funzionalità esistenti di ZFS, ma lavora attivamente per introdurre nuove funzionalità e miglioramenti. Questo ha portato a un file system che continua a evolversi e a rispondere alle esigenze di ambienti di storage sempre più complessi.

OpenZFS su FreeBSD

FreeBSD è uno dei primi sistemi operativi a integrare ZFS come file system nativo, e OpenZFS ha ereditato questo supporto profondo. Grazie alla sua architettura modulare e al robusto supporto per file system avanzati, FreeBSD è stato un terreno fertile per l’adozione e l’ottimizzazione di ZFS, e successivamente di OpenZFS.

FreeBSD utilizza OpenZFS in modo nativo, offrendo agli amministratori di sistema un accesso completo a tutte le funzionalità di ZFS senza bisogno di installare moduli esterni. Questo ha fatto di FreeBSD una piattaforma molto apprezzata per l’hosting di server e sistemi di storage, dove l’integrità dei dati e la gestione efficiente dello spazio disco sono priorità assolute.

Inoltre, la comunità FreeBSD ha sviluppato strumenti specifici per semplificare l’uso di OpenZFS, come il comando zfs per la gestione dei pool di storage, e zpool per la creazione e la manutenzione di pool di dischi. Questi strumenti facilitano la gestione quotidiana del file system, rendendolo accessibile anche a utenti con competenze tecniche limitate.

OpenZFS su Linux

L’adozione di OpenZFS su Linux ha incontrato inizialmente alcuni ostacoli a causa della già citata incompatibilità tra la licenza CDDL e la GPL del kernel Linux. Questo problema di licenza ha impedito l’integrazione diretta di ZFS nel kernel Linux, scoraggiando molti utenti e sviluppatori dall’utilizzo di ZFS in ambiente Linux. Tuttavia, la situazione è cambiata grazie al progetto ZFS on Linux (ZoL), che ha fornito una soluzione pragmatica: l’integrazione di ZFS come modulo esterno al kernel. Ciò ha permesso agli utenti Linux di sfruttare le potenti funzionalità di ZFS senza violare le restrizioni di licenza.

ZoL ha rappresentato un passo fondamentale per l’adozione di ZFS in ambiente Linux, poiché ha aggirato le limitazioni imposte dalla CDDL, pur mantenendo le caratteristiche avanzate di ZFS, come la protezione dell’integrità dei dati, la compressione, la deduplicazione e il RAID-Z. Questo ha reso possibile l’uso di ZFS su una vasta gamma di distribuzioni Linux, fornendo agli amministratori di sistema uno strumento potente e flessibile per la gestione dello storage.

Nel corso degli anni, il progetto ZFS on Linux ha guadagnato una popolarità crescente, diventando una delle implementazioni più utilizzate del file system ZFS. Grazie al successo di ZoL, è stato possibile unificare gli sforzi della comunità di sviluppo e fondere ZoL con OpenZFS, creando una base di codice comune tra Linux, FreeBSD e altre piattaforme come illumos. Questa fusione ha consolidato OpenZFS come il riferimento principale per l’implementazione open source di ZFS su più sistemi operativi, promuovendo la compatibilità cross-platform e garantendo un flusso continuo di aggiornamenti e miglioramenti.

Oggi, molte distribuzioni Linux offrono supporto nativo per OpenZFS, facilitando ulteriormente l’adozione di questo file system avanzato in ambiente Linux. Tra queste distribuzioni si annoverano Ubuntu, Debian, Fedora e Arch Linux, che permettono agli utenti di installare OpenZFS con relativa facilità, senza necessità di complessi workaround. Questo supporto nativo ha contribuito alla diffusione di OpenZFS anche in ambienti di produzione e server.

OpenZFS su Linux è particolarmente apprezzato in ambito server e nei data center, dove la capacità di gestire grandi volumi di dati e di garantire l’integrità di questi dati è fondamentale. Grazie alle sue caratteristiche, OpenZFS offre una soluzione affidabile per la gestione dello storage in scenari complessi come i sistemi di backup, i server di file e le infrastrutture cloud. La sua capacità di scalare facilmente in ambienti con grandi quantità di dati e la possibilità di rilevare e correggere automaticamente eventuali errori di corruzione rendono OpenZFS una scelta ideale per aziende che necessitano di una soluzione robusta e ad alte prestazioni.

Inoltre, l’efficacia di OpenZFS su Linux nel ridurre lo spreco di spazio grazie a tecnologie come la compressione automatica e la deduplicazione dei dati consente un uso ottimale delle risorse di storage, riducendo i costi operativi e migliorando l’efficienza complessiva dei sistemi. Grazie al supporto continuativo della comunità e alle frequenti nuove release, OpenZFS continua a migliorare, rendendo il file system sempre più performante e sicuro.

Benefici di OpenZFS

L’adozione di OpenZFS su FreeBSD e Linux offre numerosi vantaggi, tra cui:

  1. Integrità dei dati e affidabilità: OpenZFS garantisce che i dati siano sempre protetti da errori hardware e corruzioni. Il sistema di checksum e il modello copy-on-write assicurano che ogni modifica ai dati sia verificata e protetta, riducendo al minimo il rischio di perdita di dati.
  2. Snapshot e cloni efficienti: La possibilità di creare snapshot e cloni istantanei è uno degli aspetti più apprezzati di OpenZFS, soprattutto in ambienti dove è necessario eseguire backup frequenti o testare configurazioni diverse senza compromettere i dati originali.
  3. Compressione e deduplicazione: OpenZFS consente di risparmiare spazio su disco grazie alla compressione automatica dei dati e alla deduplicazione. Questo è particolarmente utile in ambienti dove i costi di storage sono una preoccupazione.
  4. Scalabilità: OpenZFS è progettato per gestire petabyte di dati senza compromettere le prestazioni, rendendolo una scelta ideale per grandi data center e infrastrutture cloud.
  5. Compatibilità cross-platform: Grazie a OpenZFS, è possibile utilizzare lo stesso file system su FreeBSD, Linux e altre piattaforme, semplificando la gestione dei dati in ambienti eterogenei.

Conclusioni

OpenZFS rappresenta una delle soluzioni più avanzate e affidabili per la gestione dello storage, unendo la potenza di ZFS con la flessibilità dell’open source. Grazie alla sua architettura innovativa, OpenZFS offre funzionalità avanzate come la protezione dell’integrità dei dati, snapshot e cloni istantanei, compressione e deduplicazione, oltre alla possibilità di scalare facilmente per gestire enormi quantità di dati. Queste caratteristiche lo rendono una scelta ideale per ambienti server, data center e soluzioni di cloud storage, dove la sicurezza e l’efficienza dello storage sono fondamentali.

Disponibile su piattaforme come FreeBSD e Linux, OpenZFS ha ampliato la sua portata grazie al contributo di progetti paralleli come ZoL – ZFS on Linux, che ha portato il supporto di ZFS alle distribuzioni Linux, aumentando la sua adozione in tutto il mondo. Oggi, OpenZFS si è consolidato come file system di riferimento per chi cerca prestazioni elevate e un’elevata affidabilità nella gestione dei dati.

Con una comunità attiva e una continua evoluzione, OpenZFS continuerà a essere una delle tecnologie chiave per la gestione dello storage nel futuro, offrendo una combinazione unica di prestazioni, scalabilità, affidabilità e libertà che poche altre soluzioni possono eguagliare. La continua collaborazione della comunità open source garantirà che OpenZFS rimanga all’avanguardia nelle soluzioni di storage, adattandosi alle esigenze sempre più complesse delle moderne infrastrutture IT.

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