4 Luglio 2024

Quando cambiare Hosting fa male: Un caso studio di chi ha preferito migrare altrove

Scopri un caso reale di come la migrazione di hosting può influire negativamente sulla SEO e sulle prestazioni del tuo sito web WordPress.

Introduzione

Nel mondo dell’hosting, è comune celebrare i successi delle migrazioni verso nuovi provider, specialmente quando i clienti passano alla nostra struttura e vedono un miglioramento significativo delle prestazioni.  Un confronto all’americana prima/dopo è estremamente utile per comparare oggettivamente le variazioni dei valori. Questo articolo esamina un caso di studio dettagliato in cui un cliente ha deciso di migrare il proprio sito web da un hosting WordPress orientato alle prestazioni web verso un provider generico, con risultati decisamente peggiori.

Sebbene sia entusiasmante riportare miglioramenti nelle prestazioni dopo l’onboarding di un cliente presso la nostra infrastruttura, è altrettanto importante discutere delle conseguenze negative che possono verificarsi quando un cliente sceglie di cambiare fornitore, affidandosi a un hosting generico. Tali decisioni spesso portano a un deterioramento delle prestazioni del sito, come dimostrato dal caso di Merclin.it. Questo tipo di analisi non solo mette in luce i benefici del nostro servizio, ma fornisce anche un avvertimento chiaro riguardo i rischi associati a scelte affrettate o non informate. Analizzare questi scenari offre una prospettiva equilibrata e realistica sulle implicazioni delle migrazioni di hosting, evidenziando l’importanza di un’adeguata valutazione e selezione del provider.

Il Caso di Merclin.it

Merclin.it è il sito web del Centro Polidiagnostico MerClin, una struttura medica che offre una vasta gamma di servizi specialistici per la salute, tra cui diagnostica per immagini, analisi di laboratorio, fisioterapia, riabilitazione, visite specialistiche, medicina estetica e odontoiatria. Il centro è accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale e si distingue per l’alta qualità delle prestazioni, l’uso di tecnologie all’avanguardia e un personale competente e aggiornato.

Circa due settimane fa, Merclin.it ha deciso di migrare il proprio hosting verso ServerPlan. Analizzando i dati dei Core Web Vitals prima e dopo la migrazione, possiamo osservare le conseguenze di questa decisione. Prima della migrazione, il sito era ospitato su una nostra infrastruttura ottimizzata per le prestazioni web. Dopo la migrazione, i valori dei Core Web Vitals mostrano un significativo deterioramento delle prestazioni come ben visibile dai due screenshot seguenti.

Analisi dei Core Web Vitals

Prima della Migrazione (18 Giugno 2024)

Core-Web-Vitals-Merclin-prima-della-migrazione

Largest Contentful Paint (LCP): 1,5 secondi Interaction to Next Paint (INP): 177 millisecondi Cumulative Layout Shift (CLS): 0,01 First Contentful Paint (FCP): 1,4 secondi First Input Delay (FID): 12 millisecondi Time to First Byte (TTFB): 0,6 secondi

Dopo la Migrazione (4 Luglio 2024)

Core-Web-Vitals-Merclin-dopo-della-migrazione

Largest Contentful Paint (LCP): 3,8 secondi Interaction to Next Paint (INP): 146 millisecondi Cumulative Layout Shift (CLS): 0 First Contentful Paint (FCP): 3,7 secondi First Input Delay (FID): 11 millisecondi Time to First Byte (TTFB): 3,3 secondi

Confronto Dettagliato

Il primo elemento che salta subito all’occhio è che a seguito della migrazione su ServerPlan, il sito non supera più la valutazione Core Web Vitals. Come abbiamo sempre scritto e ripetuto in vari post del nostro blog aziendale, i Core Web Vitals sono fattori di ranking, indicizzazione e posizionamento e pertanto anche un importantissimo fattore SEO.

I Core Web Vitals sono un insieme di metriche definite da Google per misurare l’esperienza utente su una pagina web. Le principali metriche includono il Largest Contentful Paint (LCP), che misura il tempo di caricamento del contenuto principale, il First Input Delay (FID), che misura l’interattività, e il Cumulative Layout Shift (CLS), che valuta la stabilità visiva della pagina.

Un buon punteggio sui Core Web Vitals è fondamentale non solo per garantire un’ottima esperienza utente, ma anche perché Google utilizza queste metriche come fattore di ranking nei risultati di ricerca. Un sito che supera queste metriche ha maggiori probabilità di ottenere un buon posizionamento nei risultati di ricerca di Google, attirando così più traffico organico. Al contrario, un sito che non rispetta questi standard rischia di essere penalizzato, risultando in una visibilità ridotta e, di conseguenza, in una diminuzione del numero di visitatori.

Largest Contentful Paint (LCP)

Il LCP rappresenta il tempo impiegato per rendere visibile il contenuto più grande della viewport. Un valore inferiore a 2,5 secondi è considerato buono. Prima della migrazione, Merclin.it aveva un LCP di 1,5 secondi, indicativo di un sito veloce e ben ottimizzato. Dopo la migrazione, questo valore è aumentato a 3,8 secondi, superando di gran lunga la soglia critica e indicando un’esperienza utente significativamente peggiorata.

Interaction to Next Paint (INP)

L’INP misura la reattività del sito alle interazioni degli utenti. Un valore inferiore a 200 millisecondi è eccellente. Entrambi i report mostrano un buon INP, con un leggero miglioramento post-migrazione da 177 ms a 146 ms. Questo indica che, nonostante il rallentamento complessivo, la reattività alle interazioni è rimasta buona.

Cumulative Layout Shift (CLS)

Il CLS misura la stabilità visiva del contenuto durante il caricamento. Un valore inferiore a 0,1 è ottimale. Prima della migrazione, Merclin.it aveva un CLS di 0,01, che è eccellente. Dopo la migrazione, il CLS è migliorato ulteriormente a 0, mostrando una stabilità visiva perfetta. Questo potrebbe essere uno dei pochi aspetti positivi della migrazione.

First Contentful Paint (FCP)

Il FCP misura il tempo impiegato per rendere visibile il primo contenuto. Un valore inferiore a 1,8 secondi è buono. Prima della migrazione, Merclin.it aveva un FCP di 1,4 secondi. Dopo la migrazione, il FCP è salito a 3,7 secondi, indicando un notevole peggioramento nella velocità di caricamento iniziale del sito.

First Input Delay (FID)

Il FID misura il tempo tra la prima interazione dell’utente e la risposta del browser. Un valore inferiore a 100 millisecondi è ottimale. Prima della migrazione, il FID era di 12 millisecondi, già eccellente. Dopo la migrazione, il FID è rimasto pressoché invariato a 11 millisecondi, mostrando che la capacità di risposta iniziale del sito è rimasta buona.

Time to First Byte (TTFB)

Il TTFB misura il tempo impiegato dal browser per ricevere il primo byte di risposta dal server. Un valore inferiore a 0,8 secondi è considerato buono. Prima della migrazione, Merclin.it aveva un TTFB di 0,6 secondi, un valore eccellente. Dopo la migrazione, il TTFB è aumentato drasticamente a 3,3 secondi, indicando un enorme peggioramento della velocità di risposta del server.

Focus sul TTFB

Il TTFB è una metrica critica che può influenzare significativamente l’esperienza utente. Un TTFB elevato può causare rallentamenti nel caricamento iniziale del sito, frustrando gli utenti e aumentando il tasso di abbandono. L’incremento del TTFB da 0,6 a 3,3 secondi dopo la migrazione è allarmante e suggerisce problemi significativi con il nuovo provider di hosting.

Cause Potenziali dell’Aumento del TTFB

  1. Infrastruttura del Server: La qualità e la configurazione dei server del nuovo provider potrebbero essere inferiori a quelle del precedente hosting ottimizzato per le prestazioni.
  2. Ottimizzazione della Rete: La rete e la configurazione del CDN (Content Delivery Network) potrebbero non essere ottimizzate, causando ritardi nella distribuzione del contenuto.
  3. Carico del Server: Il nuovo server potrebbe essere sovraccarico o mal configurato, portando a ritardi nel tempo di risposta.
  4. Configurazioni Software: La configurazione del software del server, inclusi i tempi di risposta del database e la gestione della cache, potrebbe non essere ottimizzata.

Come possiamo vedere dal test del TTFB di SpeedVitals, il sito risulta moderatamente lento, con un TTFB comunque sempre superiore ai 200ms massimi che Google imposta come limite e zona confort.

TTFB-Merclin

Google su questo aspetto è sempre stata molto chiara, quando un sito ha un tempo di risposta maggiore ai 200ms, inizia a segnalare un warning con “Riduci la risposta iniziale del server“. Questo aspetto è ben delineato nelle loro linee guida di cui riportiamo brevemente la parte saliente.

Migliora-Tempo-di-Risposta-del-server---Google-PSI

Ciò che è comunque importante comprendere è che al di là dei valori migliorati o peggiorati, quel che realmente interessa alla fine dei giochi è se il sito supera o non supera la valutazione dei Core Web Vitals. Questo permette a Google di valutare un sito come conforme o non conforme, non interessandosi più di tanto se un valore sia migliorato o peggiorato, ma se nel suo complesso il sito supera o non supera la valutazione dei Core Web Vitals. Basta un solo parametro sui tre principali fuori scala per rendere non conforme ai Core Web Vitals un sito web.

Ad esempio, se il Largest Contentful Paint (LCP) è sopra i 2,5 secondi, o se il First Input Delay (FID) è superiore a 100 millisecondi, o ancora se il Cumulative Layout Shift (CLS) è maggiore di 0,1, l’intero sito viene considerato non conforme, indipendentemente dal fatto che le altre metriche siano perfette. Questo sistema di valutazione spinge i proprietari dei siti web a mantenere un’ottima performance complessiva, piuttosto che concentrarsi su singoli aspetti, assicurando così una migliore esperienza utente su tutta la linea.

Come influisce il cambio Hosting sulla SEO e sull’indicizzazione ?

Il cambio di hosting può avere un impatto significativo sulla SEO e sull’indicizzazione di un sito web. Un esempio evidente è il caso di Merclin.it, dove il passaggio a ServerPlan ha portato a un aumento del Time to First Byte (TTFB) e al mancato superamento dei Core Web Vitals, fattori cruciali per il ranking di Google.

SeoZoom, uno strumento avanzato per l’analisi SEO, mostra chiaramente queste ripercussioni. SeoZoom fornisce dati dettagliati sull’andamento delle parole chiave, il traffico mensile e il valore del traffico, consentendo di monitorare e ottimizzare la visibilità del sito. Nell’analisi di Merclin.it, è evidente un forte calo nel trend in real-time dopo la migrazione, con un drastico peggioramento rispetto ai mesi precedenti. Questo calo può essere attribuito alle peggiori performance tecniche del nuovo hosting, che hanno influito negativamente sull’indicizzazione del sito.

Analisi del Risultato in Foto

L’immagine di SeoZoom mostra un calo significativo nel traffico stimato in tempo reale. A gennaio, il volume stimato era di circa 1.816 visitatori mensili, aumentato costantemente fino a raggiungere un picco di 12.000 visitatori verso aprile e maggio.

Grafico-SeoZoom-Merclin

Tuttavia, dopo la migrazione a ServerPlan, si osserva un drastico calo, con il traffico stimato che scende a 3.846 visitatori mensili entro luglio. Questo calo del 32,91% in tempo reale evidenzia come le peggiori performance tecniche abbiano un impatto diretto e negativo sull’indicizzazione e sul ranking SEO del sito.

Trend-Merclin

 

Lezioni Apprese

Importanza di un Hosting Ottimizzato per le Prestazioni

Questo caso studio evidenzia l’importanza di scegliere un hosting ottimizzato per le prestazioni web, soprattutto per siti che dipendono dalla velocità e dall’affidabilità. Un hosting generico potrebbe non essere in grado di fornire le stesse prestazioni, portando a una degradazione significativa dell’esperienza utente.

Valutazione Attenta Prima della Migrazione

Prima di migrare a un nuovo provider di hosting, è essenziale effettuare una valutazione dettagliata delle prestazioni attuali e delle potenziali prestazioni future. Questo include testare le capacità del nuovo provider e confrontare le metriche chiave come il TTFB, LCP, e FCP.

Monitoraggio Continuo

Dopo una migrazione, è cruciale monitorare continuamente le prestazioni del sito per identificare rapidamente eventuali problemi e prendere misure correttive. Questo può includere l’uso di strumenti di monitoraggio delle prestazioni e l’analisi regolare dei Core Web Vitals.

Conclusione

La decisione di migrare un sito web a un nuovo provider di hosting deve essere presa con cautela e basata su una valutazione approfondita delle prestazioni. Come dimostrato dal caso di Merclin.it, una migrazione affrettata può portare a un deterioramento significativo delle prestazioni del sito, influenzando negativamente l’esperienza utente.

Prima di procedere con una migrazione, è fondamentale effettuare un’analisi completa delle esigenze specifiche del sito, inclusi i requisiti di velocità, capacità di gestione del traffico e supporto tecnico. È consigliabile eseguire test di velocità e carico su ambienti di prova con il nuovo provider per verificare che soddisfi gli standard necessari.

Inoltre, è importante considerare le tecnologie in uso dal nuovo Hosting e se esse siano poi abilitate per il progetto specifico che si vuole migrare cercando comunque sempre di ottenere dei miglioramenti e mai dei peggioramenti.

Durante la fase di migrazione, è essenziale monitorare attentamente le prestazioni del sito, utilizzando strumenti di analisi per identificare e risolvere rapidamente eventuali problemi. Stabilire un piano di rollback può essere utile nel caso in cui il nuovo ambiente non soddisfi le aspettative, permettendo di tornare rapidamente al provider precedente.

Questo caso studio serve come un promemoria importante dell’importanza di un hosting ottimizzato per le prestazioni web e della necessità di valutare attentamente tutte le opzioni prima di prendere una decisione di migrazione. Scegliere il giusto provider di hosting può fare la differenza tra un sito che offre un’esperienza utente eccezionale e uno che rischia di perdere traffico e posizionamento SEO.

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