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Sebbene spesso vengano menzionati insieme e possano sembrare simili, UNIX e Linux non sono la stessa cosa. Ciò nonostante, la loro storia, la loro evoluzione e le loro peculiarità hanno segnato in modo indelebile l’evoluzione dell’informatica e degli ambienti server in particolare. Nonostante Linux abbia molti tratti in comune con UNIX, non è propriamente UNIX. Questo post esplora le differenze, la storia e le ragioni di questo rapporto tra i due sistemi operativi più influenti nel mondo dell’informatica.
La nascita di UNIX – Tra laboratori e università
Tutto ebbe inizio negli anni ’70, quando nei laboratori della AT&T Bell, Ken Thompson e Dennis Ritchie svilupparono un sistema operativo a cui diedero il nome di “UNIX”. Questa innovazione portò con sé un’ondata di cambiamenti nel mondo dell’informatica, essendo uno dei primi sistemi operativi scritti in un linguaggio di alto livello, il C, anziché in linguaggio assembly.
Nel corso degli anni, il codice di UNIX fu condiviso con numerose università e società, tra cui l’Università della California, Berkeley. Quest’ultima sviluppò una propria versione di UNIX, denominata BSD (Berkeley Software Distribution), portando a una significativa diatriba con i Bell Laboratories per questioni legate ai diritti d’autore.
Negli anni ’70 e ’80, quando l’innovazione tecnologica stava prendendo piede, UNIX si affermò come una forza trainante. Il codice di UNIX fu generosamente condiviso con numerose istituzioni accademiche e società di tutto il mondo, un gesto che avrebbe influenzato la traiettoria futura del settore tecnologico. Tra queste istituzioni, l’Università della California, Berkeley, ha avuto un ruolo particolarmente significativo nello sviluppo di UNIX.
Berkeley, riconosciuta per la sua forte enfasi sulla ricerca e l’innovazione, adottò rapidamente UNIX per i suoi scopi. In particolare, il gruppo di ricerca guidato dal professor Ken Thompson alla Berkeley iniziò a lavorare su una propria versione del sistema operativo UNIX, che divenne nota come BSD, o Berkeley Software Distribution.
BSD si distingueva da UNIX in molti aspetti chiave. Gli sviluppatori di Berkeley introdussero numerose innovazioni e miglioramenti, tra cui un sistema di file migliorato, una migliore gestione dei processi e l’introduzione di nuovi protocolli di rete, in particolare la suite di protocolli TCP/IP, che divenne lo standard per Internet.
Tuttavia, nonostante il successo e l’importanza di BSD, il suo sviluppo non fu esente da controversie. In particolare, AT&T, che all’epoca deteneva i diritti di UNIX, intraprese una causa legale contro l’Università della California, sostenendo che BSD violasse i loro diritti di copyright. Questo litigio legale, noto come “la guerra UNIX”, provocò una frattura tra le due entità e segnò un punto di svolta nella storia di UNIX.
Questo conflitto legale fu risolto solo dopo diversi anni, nel 1994, quando l’Università della California e AT&T raggiunsero un accordo. BSD fu finalmente liberato da qualsiasi rivendicazione legale, permettendogli di diventare completamente open source. Questo evento ha segnato la nascita di molte varianti di BSD, tra cui FreeBSD, NetBSD e OpenBSD, che continuano a essere sviluppate e utilizzate ancora oggi.
Quindi, sebbene l’Università della California, Berkeley, abbia dovuto affrontare una significativa diatriba con i Bell Laboratories, la sua dedizione allo sviluppo di BSD ha avuto un impatto duraturo. BSD non solo ha contribuito a plasmare la direzione futura di UNIX, ma ha anche gettato le basi per l’ascesa del software open source, un movimento che ha trasformato l’industria tecnologica nel suo complesso.
In merito alla storia di UNIX abbiamo trattato un post verticale ed estremamente specifico su cosa sia UNIX e la sua storia.
Il mosaico dei sistemi UNIX commerciali
Dopo l’invenzione di UNIX, diverse versioni commerciali del sistema operativo videro la luce. Tra queste, spiccano SunOS (di Sun Microsystems, successivamente acquisita da Oracle), XENIX (originariamente sviluppato da Microsoft), SCO Unix (di Santa Cruz Operation), AIX (di IBM) e infine, MacOS, il sistema operativo sviluppato da Apple che sotto il cofano utilizza un nucleo basato su UNIX.
Queste varianti di UNIX, pur differendo tra loro per dettagli specifici, mantengono il nucleo delle funzionalità e delle filosofie del progetto UNIX originale, sebbene ognuna di esse abbia apportato i propri miglioramenti e modifiche.
UnixWare
UnixWare è un sistema operativo UNIX sviluppato per la prima volta negli anni ’90, con una storia piuttosto complessa a causa dei numerosi cambiamenti di proprietà e di direzione.
Il suo sviluppo iniziale è avvenuto sotto l’egida di Univel, una joint venture tra Novell e AT&T’s Unix System Laboratories (USL). Il sistema operativo, basato sul System V Release 4.2 di UNIX, fu concepito come tentativo di Novell di consolidare il mercato UNIX, in un periodo in cui UNIX era un punto di riferimento per i sistemi operativi server. Il primo rilascio di UnixWare, noto come UnixWare 1.0, avvenne nel 1992.
Tuttavia, nel 1993, Novell acquisì completamente USL e assorbì Univel, portando UnixWare sotto il proprio controlo diretto. A seguito di questa acquisizione, Novell sviluppò e rilasciò UnixWare 2.0 nel 1994. Ma il tentativo di Novell di consolidare il mercato UNIX non ebbe il successo sperato, e nel 1995 vendette i diritti su UnixWare alla Santa Cruz Operation (SCO).
Sotto SCO, UnixWare continuò a essere sviluppato e rilasciato, con nuove versioni che introducevano miglioramenti e funzionalità aggiuntive. Nel 2001, SCO fu ristrutturata e rinominata Tarantella, Inc., mentre una nuova società, chiamata Caldera Systems, acquisì UnixWare e altri asset UNIX. Caldera, che in seguito sarebbe diventata The SCO Group, continuò lo sviluppo di UnixWare.
Oggi, UnixWare è gestito da Xinuos, una società che ha acquisito i diritti del sistema operativo da The SCO Group nel 2011. UnixWare 7, l’ultima versione principale, viene ancora sviluppato e supportato, con l’ultima release – UnixWare 7.1.4+ – rilasciata nel 2018.
Sebbene UnixWare non sia più un protagonista dominante nel mercato dei sistemi operativi, come una volta, rimane un pezzo di storia del mondo UNIX. La sua evoluzione riflette le complesse vicissitudini del mercato UNIX negli anni ’90 e 2000, con il suo percorso tortuoso attraverso una serie di società e tentativi di consolidamento.
HP-UX
HP-UX, o Hewlett-Packard UniX, è un sistema operativo di tipo UNIX rilasciato per la prima volta nel 1984. Sviluppato da uno dei giganti dell’industria tecnologica, Hewlett-Packard (HP), HP-UX è stato un attore di spicco nel panorama UNIX per decenni.
HP-UX nasce dall’esigenza di HP di avere un sistema operativo proprietario per le sue workstation e i suoi server. La prima versione di HP-UX era basata sul System III di AT&T, ma le versioni successive incorporarono elementi dal System V e anche da BSD, un’altra variante di UNIX.
HP-UX è stato uno dei primi sistemi operativi UNIX a ottenere la certificazione ufficiale secondo lo standard “Single UNIX Specification” di The Open Group. Questo lo ha reso uno dei pochi “veri” UNIX sul mercato, secondo la definizione stretta del termine.
Nel corso degli anni, HP-UX ha introdotto numerose innovazioni e caratteristiche avanzate. Tra queste, l’aggiunta del supporto per i sistemi a memoria condivisa e l’introduzione di una potente interfaccia di programmazione per il multi-threading, nota come “pthreads”. Un’altra caratteristica importante di HP-UX è stata la sua enfasi sulla sicurezza e l’affidabilità, con funzionalità come l’isolamento dei processi e la resilienza ai guasti.
HP-UX ha trovato un largo utilizzo in settori come l’ingegneria, le finanze e l’istruzione, dove la sua robustezza e la sua potenza hanno permesso di gestire applicazioni critici e complesse. Tuttavia, con l’ascesa di Linux e la graduale transizione verso i sistemi open source, HP ha lentamente ridotto il suo investimento in HP-UX. Nonostante ciò, HP-UX continua a essere supportato e utilizzato in alcuni ambienti, in particolare dove la continuità delle operazioni è essenziale.
La storia di HP-UX riflette in molti modi l’arco di sviluppo dei sistemi operativi UNIX in generale, dalla loro origine nelle sale server aziendali e nelle università, attraverso l’esplosione del mercato UNIX degli anni ’80 e ’90, fino al declino relativo nella prima parte del XXI secolo. Nonostante i cambiamenti nel panorama tecnologico, HP-UX rimane un testimonianza del duraturo impatto di UNIX nel mondo dei sistemi operativi.
SunOS
Prima di Solaris, c’era SunOS – il sistema operativo UNIX originale sviluppato da Sun Microsystems. Il primo rilascio di SunOS risale al 1982, pochi anni dopo la fondazione dell’azienda. SunOS fu sviluppato sulla base di BSD, una versione di UNIX creata presso l’Università della California, Berkeley, rispettando il suo spirito di apertura e flessibilità.
SunOS fu un’incarnazione chiave di UNIX durante gli anni ’80. Il sistema operativo incorporava notevoli miglioramenti e funzionalità innovative rispetto alle versioni precedenti di UNIX, tra cui un supporto esteso per il networking – un elemento cruciale che avrebbe definito il ruolo di Sun nel mercato dei server e delle workstation.
Per quasi un decennio, SunOS fu il pilastro del portfolio di Sun Microsystems, contribuendo a stabilire la reputazione dell’azienda come leader nell’ambito dei sistemi operativi basati su UNIX. Tuttavia, nel 1992, Sun decise di fare un passo avanti e lanciò Solaris, un sistema operativo che, pur mantenendo l’eredità di SunOS, era destinato a diventare una delle varianti di UNIX più influenti e ampiamente utilizzate.
La storia di SunOS offre un’importante prospettiva sulla nascita e lo sviluppo dei sistemi UNIX commerciali. Il suo successo e il suo impatto sul settore hanno gettato le basi per l’ascesa di Solaris, evidenziando il ruolo fondamentale di Sun Microsystems nella storia di UNIX.
Solaris
Solaris, uno dei principali sistemi operativi commerciali basati su UNIX, rappresenta un capitolo fondamentale nella storia di questo tipo di sistemi. Lanciato originariamente da Sun Microsystems nel 1992, Solaris derivava dal precedente SunOS, mantenendo però un legame stretto con la tradizione di UNIX. Sun Microsystems era nota per il suo ruolo nel settore dei server e dei sistemi di workstation, e Solaris diventò ben presto uno dei pilastri della loro offerta.
Solaris si distingueva per diverse caratteristiche innovative. Il sistema operativo introdusse funzionalità avanzate di networking e sicurezza, come il file system ZFS, che offriva una gestione dei dati robusta e flessibile, e le zone Solaris, un sistema di virtualizzazione del sistema operativo. Solaris fu anche uno dei primi sistemi operativi a introdurre il supporto per il multithreading a livello di kernel, una caratteristica che consente un utilizzo più efficiente dei processori multi-core.
Nel 2010, tuttavia, la storia di Solaris subì una svolta drammatica. Sun Microsystems fu acquisita da Oracle Corporation, e la gestione del sistema operativo passò nelle mani del nuovo proprietario. Nonostante le promesse iniziali di mantenere l’orientamento open source di Solaris, Oracle cambiò direzione, limitando l’accesso al codice sorgente e introducendo un modello di licenza più restrittivo.
Nonostante questi cambiamenti, Solaris ha continuato a esercitare un’influenza significativa nel panorama dei sistemi operativi UNIX, soprattutto nelle applicazioni ad alte prestazioni e nei data center. La sua storia, dalle origini innovative in Sun Microsystems alla controversa acquisizione da parte di Oracle, rappresenta una parte importante della narrazione più ampia di UNIX e dei sistemi operativi derivati.
XENIX
XENIX rappresenta un capitolo affascinante nella storia dei sistemi operativi UNIX. Lanciato da Microsoft alla fine degli anni ’70, XENIX è stato uno dei primi tentativi di portare UNIX su un’ampia gamma di piattaforme hardware, compresi i computer personali.
La storia di XENIX inizia quando Microsoft acquisì una licenza per il codice sorgente di Version 7 UNIX da AT&T nel 1979. L’obiettivo di Microsoft era di adattare UNIX per renderlo compatibile con i sistemi hardware più popolari dell’epoca, incluse le macchine basate sui processori Intel 8086 e 8088.
Nel corso dei suoi primi anni di vita, XENIX è stato effettivamente il sistema UNIX più diffuso, grazie alla sua versatilità e al supporto per una vasta gamma di architetture. Microsoft, tuttavia, non ha mai commercializzato direttamente XENIX ai consumatori finali, ma ha preferito concedere in licenza il sistema operativo ad altre aziende, tra cui SCO (Santa Cruz Operation), che è diventata uno dei maggiori distributori di XENIX.
Nonostante il suo successo iniziale, la storia di XENIX è stata relativamente breve. Con l’avvento di MS-DOS, Microsoft ha gradualmente smesso di sostenere XENIX, cedendo infine tutti i diritti a SCO nel 1987. Nonostante questo, l’eredità di XENIX persiste. Il sistema operativo ha contribuito a diffondere UNIX su una vasta gamma di hardware e ha gettato le basi per lo sviluppo di SCO UNIX, che ha svolto un ruolo importante nell’industria dei sistemi operativi per diversi anni a venire.
SCO
La Santa Cruz Operation (SCO) è stata un’azienda pionieristica nel mondo dei sistemi operativi UNIX. La sua incarnazione più nota di UNIX, SCO UNIX, è stata una forza trainante nel mercato dei sistemi operativi commerciali per più di un decennio.
La storia di SCO UNIX inizia nel 1983, quando la Santa Cruz Operation iniziò a distribuire una propria versione di UNIX per le macchine basate su architettura x86. Tuttavia, l’influenza di SCO crebbe esponenzialmente dopo l’acquisizione dei diritti su XENIX da parte di Microsoft nel 1987. Questa acquisizione permise a SCO di sviluppare e distribuire la sua propria versione completa di UNIX, dando vita a SCO UNIX.
SCO UNIX si affermò per la sua stabilità, le sue funzionalità di rete e la sua capacità di supportare un gran numero di utenti simultaneamente, rendendolo una scelta popolare per le aziende. Inoltre, SCO giocò un ruolo cruciale nel rendere UNIX accessibile ai PC basati su processori Intel, contribuendo a spianare la strada per la diffusione di Linux e altri sistemi operativi basati su UNIX nel mondo dei PC.
La storia di SCO e di SCO UNIX, tuttavia, non è stata priva di controversie. Nel 2003, la società, rinominata “The SCO Group”, ha intrapreso una serie di azioni legali sostenendo di possedere i diritti d’autore sul codice sorgente UNIX, coinvolgendo anche Linux in tali rivendicazioni. Queste dispute legali, note come “la guerra di SCO”, hanno suscitato intense discussioni sulla proprietà intellettuale nel mondo del software open source.
Nonostante le polemiche, l’eredità di SCO UNIX rimane importante. Il sistema operativo ha svolto un ruolo fondamentale nell’evoluzione di UNIX, contribuendo a plasmare l’universo dei sistemi operativi come lo conosciamo oggi.
AIX di IBM
AIX, l’Advanced Interactive eXecutive, è il contributo di IBM all’universo dei sistemi operativi UNIX. Sviluppato e rilasciato per la prima volta nel 1986, AIX rappresenta il tentativo di IBM di creare un sistema operativo UNIX potente, affidabile e versatile, adatto a una vasta gamma di applicazioni aziendali.
Il percorso di AIX inizia con una serie di decisioni strategiche prese da IBM negli anni ’80, quando l’azienda decise di spostare l’attenzione dalle sue tradizionali linee di prodotti mainframe per esplorare il crescente mercato dei sistemi operativi UNIX. AIX incorporava diverse innovazioni, tra cui un file system basato su journaling per una maggiore affidabilità, un potente ambiente di shell e una ricca interfaccia grafica.
AIX ha raggiunto il suo apice nei primi anni ’90 con l’introduzione dei server IBM RS/6000, che sono diventati noti per le loro prestazioni di alto livello. AIX fu ottimizzato per queste macchine, e i due insieme formarono una combinazione potente che ha trovato successo in numerose applicazioni aziendali.
Nonostante l’ascesa di Linux alla fine degli anni ’90 e nei primi anni 2000, AIX ha mantenuto una solida presenza nel mercato dei sistemi operativi. IBM ha continuato a sviluppare e supportare AIX, adattandosi alle mutevoli esigenze del mercato e mantenendo l’impegno a offrire un sistema operativo UNIX robusto e di alta qualità.
La storia di AIX rappresenta una parte significativa del viaggio di IBM attraverso l’era di UNIX, e rimane un esempio lampante di come un’azienda può plasmare e adattare un sistema operativo per soddisfare le esigenze di un mercato in evoluzione.
MacOS di Apple
MacOS, il sistema operativo per desktop sviluppato da Apple, rappresenta una delle incarnazioni più conosciute e utilizzate di UNIX nell’era moderna. Nonostante il suo esterno raffinato e user-friendly, il cuore di MacOS batte con il ritmo di UNIX, riflettendo le sue radici nella tradizione di questo sistema operativo.
La storia di MacOS come sistema UNIX inizia con la sua decima versione, MacOS X, rilasciata nel 2001. Questa versione ha segnato una svolta per Apple, poiché è stata costruita su una base completamente nuova: Darwin. Darwin è un sistema operativo open source basato su diversi componenti di software libero, tra cui il kernel XNU, il sistema BSD e molte utilità GNU. Di particolare rilevanza è l’adozione del kernel Mach, che fornisce a MacOS alcune delle sue capacità multitasking e di gestione della memoria.
Uno degli aspetti fondamentali di MacOS è che non si tratta semplicemente di un sistema “UNIX-like”, ma è ufficialmente riconosciuto come un vero e proprio sistema operativo UNIX. A partire da MacOS X 10.5 Leopard, Apple ha ottenuto la certificazione UNIX da The Open Group, il consorzio che detiene i diritti sul marchio UNIX. Per ottenere questa certificazione, un sistema operativo deve rispettare una serie di standard precisi e specifici, conosciuti come Single UNIX Specification.
La decisione di Apple di aderire a questi standard e ottenere la certificazione UNIX ha avuto una serie di implicazioni significative. Ha permesso a MacOS di beneficiare della stabilità, della sicurezza e della portabilità di UNIX, mantenendo al contempo la semplicità di utilizzo e l’estetica pulita che sono diventate il marchio di fabbrica di Apple.
Oggi, MacOS continua a sostenere la tradizione di UNIX, offrendo una piattaforma stabile e potente per una vasta gamma di utenti, dai professionisti della creatività agli sviluppatori di software. La scelta di Apple di costruire MacOS su una base UNIX ha dimostrato la versatilità e la resilienza di UNIX, evidenziando come questo sistema operativo, nato mezzo secolo fa, rimanga rilevante nell’era moderna della tecnologia.
Il marchio UNIX e i sistemi operativi certificati
Per risolvere le confusioni create dalla proliferazione di varianti di UNIX, è stato creato il marchio UNIX, ora gestito da The Open Group, un consorzio di aziende tra le quali IBM, Hewlett-Packard e Oracle Corporation. Secondo The Open Group, solo i sistemi operativi che rispettano specifiche precise e che passano un processo di certificazione possono fregiarsi del marchio UNIX.
Quindi, quando si parla di “UNIX”, ci si riferisce generalmente a tutti i sistemi operativi che derivano dallo UNIX originale della AT&T, anche se solo quelli certificati da The Open Group possono ufficialmente utilizzare tale denominazione.
La creazione del marchio UNIX e dell’associazione con il Single UNIX Specification ha segnato un momento importante nella storia dei sistemi operativi UNIX. In un mondo di varianti di UNIX sempre più diverse, The Open Group ha cercato di stabilire un insieme di standard per garantire una certa coerenza tra i diversi sistemi che rivendicano il pedigree UNIX.
La Single UNIX Specification è un insieme dettagliato di standard di interfaccia di sistema e di programmazione che un sistema operativo deve rispettare per poter essere considerato un sistema operativo UNIX “veritiero”. Questi standard coprono una vasta gamma di aspetti, dall’interazione con il kernel e la gestione dei processi, alla manipolazione dei file e delle directory, fino alle interfacce di rete.
Il principale obiettivo di questi standard è garantire la portabilità del software. In altre parole, un programma scritto per un sistema operativo che rispetta la Single UNIX Specification dovrebbe poter funzionare su un altro sistema che rispetta gli stessi standard, con poche o nessuna modifica. Questa portabilità è fondamentale per gli sviluppatori di software, poiché permette loro di raggiungere un’ampia gamma di sistemi con lo stesso codice.
Per ottenere il marchio UNIX, un sistema operativo deve passare un processo di certificazione rigoroso che verifica la sua conformità alla Single UNIX Specification. Questo processo include una serie di test che verificano la corretta implementazione delle interfacce e delle funzionalità specificate. Solo i sistemi che passano con successo questo processo di certificazione possono utilizzare il marchio UNIX.
La Single UNIX Specification e il marchio UNIX rappresentano uno sforzo significativo per mantenere una certa coerenza nell’ecosistema UNIX. Nonostante le molte varianti di UNIX esistenti, questi standard aiutano a garantire che la filosofia e i principi fondamentali di UNIX – portabilità, multitasking, robustezza – rimangano al centro di questi sistemi operativi.
“UNIX-Like” e la nascita di Linux
Mentre i sistemi UNIX commerciali continuavano a evolversi e a ramificarsi in numerose varianti, una diversa corrente di pensiero prese piede nella comunità informatica. Numerosi gruppi e individui si misero all’opera per ricreare la potenza e la versatilità di UNIX, ma con un’importante differenza: non avrebbero utilizzato il codice sorgente originale di UNIX. Questi nuovi sistemi operativi, che rispecchiavano lo spirito e le funzionalità di UNIX ma che erano stati sviluppati indipendentemente, furono classificati come “UNIX-like”.
Uno dei primi e più influenti sistemi “UNIX-like” fu MINIX. Creato dal professore di informatica Andrew Tanenbaum, MINIX fu concepito come un progetto educativo. La sua realizzazione aveva l’obiettivo di fornire agli studenti un sistema operativo sorgente aperto e comprensibile, sul quale poter apprendere i concetti chiave del design dei sistemi operativi. Ma fu un altro progetto “UNIX-like” a lasciare un’impronta indelebile nella storia dell’informatica: stiamo parlando di Linux.
Linux nacque nel 1991, frutto del genio e della determinazione di Linus Torvalds. Inizialmente, Linux non era un sistema operativo completo, ma “solo” un kernel, cioè il cuore del sistema operativo responsabile della gestione delle risorse hardware e della comunicazione tra i vari componenti del sistema. La realizzazione di un sistema operativo completo richiedeva molto più che un kernel: servivano strumenti, utilities, programmi applicativi. E qui entrò in scena il progetto GNU.
Il progetto GNU fu avviato da Richard Stallman nel 1983, con l’ambizione di creare un sistema operativo libero e completamente compatibile con UNIX. Sebbene il progetto avesse prodotto una serie di strumenti e applicazioni di grande utilità, mancava ancora un componente chiave: un kernel funzionante. L’arrivo di Linux colmò questa lacuna.
L’unione delle utilità GNU con il kernel Linux portò alla creazione di quello che oggi conosciamo come “Linux”, sebbene in termini tecnici sarebbe più preciso riferirsi a esso come “GNU/Linux”, per riconoscere il contributo fondamentale di entrambi i progetti. Questa combinazione ha dato origine a un sistema operativo potente, flessibile e, cosa altrettanto importante, completamente libero e open source, incarnando in pieno la filosofia di condivisione e collaborazione che sta alla base del movimento del software libero.
Linux e le varie distribuzioni.
Quando si parla di Linux, si entra in un vasto universo in cui la parola “distribuzione” riveste un’importanza centrale. Diversamente da UNIX, che tende a essere un sistema operativo coeso e stabile, il mondo Linux si articola in un gran numero di distribuzioni differenti, ciascuna con le sue peculiarità, scopi e target di utenti. Questa grande varietà di opzioni è una delle forze trainanti che hanno portato Linux a essere uno dei più popolari e versatili sistemi operativi open-source.
Il termine “distribuzione” in ambito Linux si riferisce a un sistema operativo completo basato sul kernel Linux. Ogni distribuzione include il kernel Linux, un insieme di librerie e utilità software, un ambiente di lavoro (desktop environment), e un gestore di pacchetti che facilita l’installazione, l’aggiornamento e la rimozione del software. Nonostante la stessa base, ogni distribuzione può differire notevolmente dalle altre per filosofia, struttura, facilità d’uso, o focus su particolari ambiti di utilizzo.
Slackware
Considerata la distribuzione Linux più antica ancora attiva, Slackware è nota per la sua filosofia di mantenere la semplicità e l’integrità dei suoi sistemi. Rilasciata per la prima volta nel 1993 da Patrick Volkerding, Slackware punta a offrire un sistema UNIX-like “puro”, minimamente modificato rispetto al software originale. Questa filosofia la rende apprezzata da un pubblico di utenti esperti che desiderano avere un controllo totale sul proprio sistema operativo.
Debian
Nato nel 1993 per iniziativa di Ian Murdock, Debian è una distribuzione di Linux universalmente apprezzata per la sua stabilità e affidabilità. Questo sistema operativo gratuito è sviluppato da una vasta comunità di volontari sparsi in tutto il mondo. La rigida politica di Debian sulla libertà del software, la sua stabilità e il vasto archivio di pacchetti disponibili lo rendono una scelta popolare per server, sistemi embedded e utilizzo desktop.
Red Hat
Red Hat è una delle distribuzioni Linux più riconosciute nel mondo aziendale. Lanciata nel 1994, ha rapidamente guadagnato popolarità grazie al suo modello di business unico che offre software open source con supporto professionale a pagamento. Red Hat Enterprise Linux (RHEL) è noto per la sua stabilità e sicurezza, ed è ampiamente utilizzato nei server aziendali. Nel 2018, IBM ha acquisito Red Hat, sottolineando l’importanza di Linux nel mondo delle imprese.
Gentoo
Gentoo è una distribuzione Linux particolare, nota per il suo modello di distribuzione basato sul sorgente. Invece di fornire pacchetti precompilati, Gentoo consente agli utenti di compilare il software direttamente dai sorgenti, ottimizzandolo per le specifiche del proprio hardware. Questa flessibilità rende Gentoo una scelta popolare tra gli utenti Linux più esperti e coloro che desiderano personalizzare ogni aspetto del proprio sistema.
Ubuntu
Ubuntu, derivato da Debian, è una delle distribuzioni Linux più popolari per l’uso desktop. Creata da Canonical Ltd nel 2004, Ubuntu è nota per la sua facilità d’uso e l’ampio supporto della comunità. Offre una configurazione standard con un ambiente desktop proprio, denominato Unity, ma è disponibile anche in varie “derivate” con differenti ambienti desktop. Ubuntu ha fatto molto per portare Linux alla massa, rendendolo accessibile anche a utenti non esperti.
Suse
SUSE è un’altra distribuzione che ha avuto un impatto significativo nel mondo Linux, in particolare nel contesto aziendale. Originariamente lanciata in Germania nel 1992, SUSE ha introdotto molte innovazioni nel panorama Linux, tra cui il primo sistema di installazione grafica e il potente strumento di amministrazione YaST. La versione commerciale, SUSE Linux Enterprise (SLE), è ampiamente utilizzata in ambienti aziendali, mentre openSUSE è la versione comunitaria rivolta agli utenti domestici.
Le distribuzioni Linux sopra citate rappresentano solo una piccola parte di un panorama molto più vasto e variegato. Ci sono distribuzioni specializzate per l’educazione, per la sicurezza, per l’elaborazione multimediale, per l’uso su hardware obsoleto, e così via. Questa incredibile diversità è una delle grandi forze di Linux, offrendo una ricchezza di scelte che difficilmente si trova in qualsiasi altro sistema operativo.
La graduale transizione da UNIX a Linux
La storia di UNIX è costellata di una serie di sistemi operativi che hanno avuto un impatto significativo sul settore informatico. Tuttavia, con il passare del tempo, un numero crescente di questi storici sistemi UNIX ha smesso di esistere o di ricevere supporto, mentre Linux ha continuato a rafforzarsi e a guadagnare popolarità. Questa transizione si è verificata grazie a una serie di fattori che hanno reso Linux una scelta più attraente per molte organizzazioni.
Il mondo di UNIX ha assistito a una varietà di sistemi operativi che, nonostante le loro forti radici e le innovazioni apportate, hanno visto la loro fine. Tra questi figurano Sun Microsystems’ Solaris, uno dei sistemi UNIX più potenti e versatili, che ha subito un declino dopo l’acquisizione di Sun da parte di Oracle. Nonostante ciò, Solaris ha avuto un impatto significativo sull’industria, con la sua implementazione del filesystem ZFS e le zone Solaris, tra le altre innovazioni.
SCO UNIX, derivato da UNIX System V rilasciato per la prima volta nel 1983, è un altro sistema che ha avuto un ruolo fondamentale nell’evoluzione di UNIX. Tuttavia, a seguito di una serie di controversie legali e problemi aziendali, il supporto per SCO UNIX è stato infine interrotto.
AIX, il sistema operativo UNIX proprietario di IBM, è un altro esempio di un sistema UNIX che ha subito un cambiamento significativo. Anche se AIX è ancora supportato e utilizzato, IBM ha riconosciuto la crescente importanza di Linux, come dimostra la sua acquisizione di Red Hat nel 2018.
HP-UX, il sistema operativo UNIX proprietario di Hewlett-Packard, ha visto un destino simile. Sebbene HP-UX sia ancora disponibile, Hewlett-Packard Enterprise ha progressivamente spostato la sua attenzione verso Linux e l’open source.
Questi sono solo alcuni dei sistemi UNIX che, nel tempo, hanno perso terreno o sono stati completamente sostituiti da soluzioni Linux. La flessibilità, la versatilità e la natura open source di Linux hanno contribuito a renderlo una scelta sempre più popolare tra gli sviluppatori e le organizzazioni.
Le aziende tradizionalmente legate a UNIX, come IBM, hanno riconosciuto l’importanza e la crescita di Linux. L’acquisizione di Red Hat da parte di IBM ha sottolineato l’importanza crescente di Linux nel panorama dei sistemi operativi. Questo cambiamento è un chiaro indicatore del fatto che, nonostante l’importante eredità di UNIX, il futuro appartiene a Linux e all’open source.
Differenze dal punto di vista sistemistico.
Anche se UNIX è un sistema operativo nato per promuovere un’interfaccia di programmazione uniforme e standardizzata, è inevitabile che, con la sua diffusione e adozione, siano nate molte varianti. Questa differenziazione, frutto dell’evoluzione indipendente del software, ha portato a una serie di complessità a livello di usabilità. Sebbene tutti i sistemi UNIX siano derivati dallo stesso DNA, sono anche notevolmente diversi e complessi quando si tratta di maneggevolezza, in particolare per i comandi che un utente può eseguire.
I sistemi UNIX, da IBM AIX a Solaris di Sun Microsystems, passando per XENIX, non sono intercambiabili tra loro. Ciascuno di questi sistemi operativi ha le sue peculiarità, a partire dalla gestione del filesystem, dalla gestione dei processi, fino ai comandi di base della shell. Queste differenze possono creare un’esperienza di apprendimento difficile e una curva di apprendimento ripida per gli amministratori di sistema, anche quelli esperti. Per esempio, un comando che funziona in un determinato modo su un sistema IBM AIX potrebbe comportarsi in modo diverso o potrebbe non essere affatto presente su un sistema Solaris o XENIX. Questa varietà richiede che un amministratore di sistema acquisisca competenze specifiche per ciascuno di questi sistemi UNIX, rendendo difficile passare rapidamente da uno all’altro.
A differenza dei sistemi UNIX, la varietà delle distribuzioni Linux è molto meno problematica per gli amministratori di sistema. Anche se esistono molte distribuzioni Linux, ognuna con le sue particolarità, l’adattamento tra una distribuzione e un’altra è relativamente più semplice. Il kernel Linux, il cuore di ogni distribuzione, rimane costante, e la maggior parte dei comandi di base della shell sono standardizzati e funzionano allo stesso modo in tutte le distribuzioni. Questa uniformità si riflette anche nelle API di sistema, che rimangono pressoché identiche tra le diverse distribuzioni. Di conseguenza, un amministratore di sistema può passare da una distribuzione Linux all’altra in pochi giorni o settimane, rispetto ai mesi che potrebbero essere necessari per passare da un sistema UNIX all’altro.
Questa uniformità di Linux ha avuto un impatto significativo sul suo successo e adozione. Gli amministratori di sistema apprezzano la facilità con cui possono passare da una distribuzione all’altra, senza dover apprendere un nuovo set di comandi o una nuova API di sistema. Questa capacità di adattamento ha permesso a Linux di conquistare una vasta gamma di applicazioni, dai supercomputer ai dispositivi embedded.
Tuttavia, è importante ricordare che queste differenze tra UNIX e Linux non rendono uno superiore all’altro. UNIX e Linux hanno entrambi i loro punti di forza e le loro applicazioni ideali. UNIX, ad esempio, ha una lunga storia di stabilità e affidabilità, che lo rende ideale per applicazioni mission-critical. Linux, d’altra parte, ha una comunità globale di sviluppatori e un’eccellente capacità di adattamento, che lo rende perfetto per una vasta gamma di applicazioni. Il valore di un sistema operativo, quindi, dipende in ultima analisi dalle esigenze specifiche dell’utente o dell’organizzazione che lo utilizza.
Conclusione
La storia di UNIX e Linux è complessa e ricca di sviluppi. UNIX, con la sua filosofia di design e il suo approccio ai sistemi operativi, ha gettato le basi per gran parte dell’informatica moderna. Linux, pur essendo un “erede” di UNIX, ha seguito un percorso unico, diventando un fenomeno globale che ha cambiato il modo in cui pensiamo al software e alla sua distribuzione. Entrambi continuano a influenzare il mondo dell’informatica in modi importanti, e la loro storia e il loro sviluppo meritano di essere esplorati e compresi.